
L’uveite è un’infiammazione dell’uvea, ovvero lo strato intermedio del bulbo oculare posto tra la sclera della retina e la cornea.
Può colpire uno o entrambi gli occhi a seconda della zona coinvolta e, nonostante spesso possa essere associata a malattie autoimmuni, infezioni o traumi, in alcuni casi può presentarsi senza una causa evidente.
Per questo motivo un regolare controllo dal proprio specialista è il metodo migliore per diagnosticare e trattare per tempo questa condizione.
Table of Contents
ToggleDi cosa si tratta e chi colpisce?
Come infiammazione l’uveite può coinvolgere tutte e tre le parti dell’uvea (iride, corpo ciliare e coroide) fino ad estendersi alla sclera e alla retina.

Di norma colpisce persone di qualsiasi età, anche i bambini, ma è più comune nei pazienti tra i 20 e i 60 anni. Inoltre, nonostante non sia legata a nessun genere, questa patologia appare spesso in caso di malattie autoimmuni e queste sono presenti in particolar modo nei soggetti femminili.
Che tipi di uveite esistono?
L’uvea è costituita da tre sezioni: coroide, corpo ciliare e cristallino.
A seconda dell’elemento coinvolto si possono distinguere differenti tipi di uveite:
- Uveite anteriore: un’infiammazione a carico di iride e corpo ciliare durante la quale l’occhio diventa rosso e dolorante, riducendo fortemente la vista.
- Uveite intermedia: un’infiammazione del corpo ciliare poco frequente, non dolorosa e che si manifesta con macchie nere nel campo visivo e una diminuzione dell’acuità visiva.
- Uveite posteriore: un’infiammazione della coroide, non dolorosa ma caratterizzata da vista sfocata.
- Panuveite: un’infiammazione di tutto il tratto uveale che presenta flogosi, dolore oculare, ipersensibilità alla luce e visione offuscata.
Quali sono le cause dell’uveite?
Le cause che portano all’uveite sono molteplici, tra cui la principale nei pazienti affetti da uveite è l’edema maculare che si distingue in tre categorie:
- Edema diffuso: per la presenza di fluido uniforme negli strati della retina.
- Edema maculare cistoide: per un accumulo di fluido sotto forma di cisti.
- Edema maculare tradizionale: un’affezione dell’occhio che compare a seguito della fuoriuscita del liquido presente nei vasi sanguigni della macula.
Alcune classificazioni delle uveiti possono essere effettuate in base alle cause scatenanti della malattia, ma principalmente si distinguono in due categorie: endogena ed esogena.
- Uveite endogena: è causata da malattie reumatiche, reazioni immunologiche locali, sclerosi multipla, lupus eritematoso sistematico, malattia di Behcet, malattia di Kawasaki, sindrome di Fuchs, Tumore dell’occhio.
- Uveite esogena: si manifesta in seguito a ferite perforanti, sifilide, tubercolosi, ulcere corneali, infezioni erpetiche, granulomi dentari, malattia di Lyme, sarcoidosi, leptospirosi.
Un altro fattore che potrebbe far scaturire l’uveite è il fumo, infatti questo va a indebolire il sistema immunitario.
Quali sono i sintomi?
I principali sintomi dell’uveite sono:
- Forte dolore oculare;
- Fotofobia o sensibilità alla luce;
- Presenza di macchie nel campo visivo;
- Riduzione della vista;
- Lacrimazione aumentata.
Se è monolaterale i sintomi si concentrano su un solo occhio e spesso ha un’insorgenza più acuta ed evidente, mentre se l’uveite è bilaterale i sintomi sono più sfumati e possono svilupparsi in maniera asimmetrica, associati a malattie sistemiche.
Come viene fatta la diagnosi di uveite?
Per diagnosticare l’uveite il medico sottoporrà il paziente ad una visita oculistica completa che comprenderà i diversi step:
- Anamnesi dettagliata della sua storia clinica;
- Esame obiettivo oculare con una lampada a fessura;
- Esame dell’acuità visiva;
- Misurazione della pressione oculare;
- Valutazione del segmento anteriore e del fondo oculare.
Per approfondire l’analisi lo specialista potrebbe ricorrere anche ad esami strumentali come:
- La tomografia a coerenza ottica (OCT) per analizzare la retina e la coroide;
- L’angiografia per monitorare la funzionalità della retina;
- L’ecografia oculare con foto del segmento anteriore.
Ulteriori accertamenti possono includere esami del sangue e sistemici, particolarmente utili nel caso in cui si sospetti una causa infettiva.
Si può prevenire l’uveite?
La migliore cura per l’uveite è la prevenzione tramite controlli oculistici periodici che possono favorire una diagnosi precoce per poterla trattare tempestivamente con farmaci appropriati.
Come viene curata l’uveite?
Per curare l’uveite in maniera efficace è necessario individuarne il tipo di causa scatenante:
- Se di tipo infettivo, la terapia sarà volta ad eliminare il microrganismo responsabile attraverso antibiotici e farmaci antivirali;
- Se l’uveite è associata ad una malattia autoimmune sistemica, la terapia sarà a base di farmaci cortisonici o soppressori del sistema immunitario;
Nel caso in cui l’uveite sia accompagnata da altre complicazioni allora l’unico rimedio necessario sarà l’intervento chirurgico.
Che complicazioni possono insorgere?
L’uveite non deve assolutamente essere sottovalutata in quanto, se non viene diagnosticata e trattata in tempo, può portare a complicazioni anche molto gravi come:
- Il glaucoma;
- La cataratta;
- Il distacco della retina.
Queste complicazioni possono compromettere definitivamente la vista del paziente fino a portare la cecità e per questo è fondamentale sottoporsi a regolari controlli in modo da monitorare la salute dei nostri occhi.
Fonti
- NHS – Uveitis
- National Library of Medicine (NIH) – Uveitis
- Cleveland Clinic – Uveitis
- American Academy of Ophthalmology (AAO) – What is uveitis?
- Harvard Medical School – Uveitis
- Johns Hopkins Medicine – Uveitis
. . . . . .
NOTA BENE
I contenuti medici inclusi nel sito web sono stati scritti e rivisti da personale medico qualificato. Le informazioni contenute in questo sito sono presentate a solo scopo informativo e non intendono sostituire in alcun modo il parere del proprio medico curante o della visita specialistica. In nessun caso costituiranno la diagnosi o la prescrizione di un trattamento.

Articolo supervisionato dal
Medico chirurgo e Direttore Sanitario di Clinica Baviera Bologna
Collabora con Clinica Baviera come Chirurgo Oculista e Direttore Sanitario di Clinica Baviera Bologna dal 2020. È esperto in topografia corneale, oct, fluorangiografia, laser retinico e yag laser per la cataratta secondaria. Nella sua carriera ha svolto oltre 12.500 interventi tra chirurgia della Cataratta, chirurgia della Presbiopia, della Cornea, dello Pterigio, chirurgia del Glaucoma, chirurgia refrattiva e impianti di lente da camera posteriore (ICL). Esperto di chirurgia Palpebrale (Ectropion/Entropion, Dermatocalasi, Xantelasma, Calazio) e delle vie Lacrimali. Nel 2017 ha pubblicato una tecnica personale per la chirurgia dello Pterigio.