Paralisi del nervo facciale: a cosa è dovuta?

Salute degli occhi
Paralisi del nervo facciale: a cosa è dovuta?
05/05/2025
Tempo di lettura: 5 Minuti

La paralisi del nervo facciale è una condizione neurologica caratterizzata dalla perdita parziale o completa della funzione motoria dei muscoli del volto dovuta ad un danno al nervo facciale. 

Può essere causata da un problema al sistema nervoso centrale o da altre cause periferiche e se non viene trattata può portare a deficit motori permanenti che riducono notevolmente la qualità della vita.

Che cos’è il nervo facciale?

Il nervo facciale, anche noto come il settimo nervo cranico, è inserito nella categoria dei nervi misti in quanto è formato da fibre nervose motorie e sensitive, tutte in collegamento diretto con il cervello. Le sue funzioni possono essere numerose e diverse, tra cui:

  • Controllare la mimica facciale (l’apertura e la chiusura degli occhi, l’arricciarsi del naso e molto altro);
  • Controllare la percezione auditiva;
  • Controllare la secrezione di lacrime e saliva;
  • Controllare il senso del gusto che ha sede nella lingua.

Se danneggiato può rendere difficili queste funzioni giornaliere, arrivando a rallentare la funzione motoria del volto fino a provocare la temuta paralisi facciale.

Quali sono i tipi di paralisi facciale?

I principali tipi di paralisi facciale sono:

  • Paralisi facciale periferica: si produce quando la lesione colpisce direttamente il nervo facciale e si manifesta in tutti i muscoli della testa dallo stesso lato in cui si incontra la lesione (muscoli orbicolari, della bocca e della guancia). La più comune è la paralisi periferica idiopatica o primaria o di Bell.
  • Paralisi facciale centrale: colpisce le fibre che uniscono la corteccia cerebrale col nervo facciale. Si manifesta attraverso sintomi che colpiscono i muscoli della parte inferiore della testa (bocca e guance) nel lato contrario a dove si trova la lesione e non tende ad avere conseguenze sul sistema visivo.

Quali sono le cause della paralisi?

Le principali cause della paralisi sono:

  • Herpes zoster oticus: ha conseguenze soprattutto a livello uditivo;
  • Infiammazione del nervo facciale;
  • Traumi;
  • Otiti;
  • Ictus;
  • Diabete;
  • Tumori;
  • Altre malattie che possono colpire in forma secondaria il nervo facciale come infezioni.

A seconda della causa questa condizione può apparire improvvisamente o in maniera graduale e può diventare anche temporanea.

Quali sono i sintomi della paralisi facciale?

I sintomi della paralisi variano da persona a persona a seconda dell’estensione e della gravità della lesione che possono portare a muovere solo parte del volto fino all’impossibilità di muoverlo del tutto. I sintomi più ricorrenti sono:

  • Dolore facciale;
  • Assenza di espressione (perdita o riduzione della mobilità volontaria dei muscoli facciali);
  • Dolore all’orecchio;
  • Assenza di sensibilità uditiva;
  • Perdita o riduzione del senso del gusto;
  • Assenza di saliva.

Quali sono i sintomi oculari?

Dal punto di vista oftalmologico, la paralisi facciale può provocare svariati sintomi, tutti legati all’incapacità del paziente di realizzare movimenti volontarie delle palpebre:

  • Logoftalmo. Si tratta della chiusura incompleta delle palpebre che provoca una sovraesposizione dell’occhio all’aria e la mancanza di idratazione della superficie oculare. Può causare ulcere corneali.
  • Ectropion. Si produce quando la palpebra inferiore scende a causa della perdita di tono muscolare.
  • Epifora o “occhi che lacrimano”
  • Secchezza oculare

Esistono fattori di rischio?

Sono diversi i fattori di rischio che possono aumentare la probabilità di sviluppare una paralisi del nervo facciale. I principali sono:

  • Infezioni virali pregresse (herpes simplex, Citomegalovirus);
  • Diabete mellito;
  • Ipertensione; 
  • Malattie autoimmuni;
  • Gravidanza;
  • Genetica;
  • Età (più comune tra i 15 e i 60 anni).

Come si diagnostica la paralisi facciale?

Per diagnosticare con accuratezza la paralisi facciale è necessario seguire un corretto iter che richiede:

  • L’anamnesi del paziente;
  • Una visita specialistica neurologica;
  • Esami del sangue;
  • Risonanza magnetica;
  • Elettromiografia.

Alcune tipologie, come la paralisi facciale da stress, vengono diagnosticate invece solo escludendo le altre possibili cause.

Cos’è la paralisi facciale da stress?

La paralisi facciale da stress anche detta “Paralisi di Bell” è una condizione acuta e unilaterale del nervo facciale che si manifesta senza causa apparente.

Secondo molti studiosi questa paralisi può essere indotta da momenti di grave stress psicofisico in quanto è stato appurato che ansia o eventi traumatici tendono ad indebolire il sistema immunitario, favorendo la riattivazione di virus latenti che a loro volta infiammano il nervo facciale.

Come si cura la paralisi facciale?

La cura della paralisi facciale dipende dalla causa che l’ha scatenata:

  • In caso di Paralisi di Bell: il medico prescriverà corticosteroidi, farmaci antivirali ed esercizi di fisioterapia facciale per stimolare i muscoli a prevenire l’atrofia. In caso di problemi nella chiusura dell’occhio è importante proteggerlo con bendaggi, pomate e prevenirne la secchezza con lacrime artificiali.
  •  Se le cause sono infettive: il medico prescriverà antibiotici per combattere l’infezione;
  • Se le cause sono traumatiche o tumorali: si farà ricorso alla chirurgia per decomprimere il nervo danneggiato o rimuovere il tumore.

Se il danno è permanente la chirurgia plastica ricostruttiva può aiutare a ridare al volto l’estetica di un tempo. Anche la tossina botulinica può essere utile per migliorare la simmetria e ridurre l’iperattività dei muscoli sani.

Nel caso in cui la paralisi facciale sia dovuta ad un ictus, sarà necessario prima ristabilire il corretto flusso di sangue all’encefalo e procedere con una terapia riabilitativa.

Si può prevenire?

La paralisi facciale può essere parzialmente prevenuta riducendo i fattori di rischio specifici e mantenendo abitudini corrette nel nostro stile di vita:

  • Lavarsi regolarmente le mani e la faccia;
  • Sottoporsi ad appropriate vaccinazioni;
  • Trattare tempestivamente eventuali disturbi sottoponendosi a regolari visite di controllo;
  • Proteggere il volto da possibili traumi;
  • Tenere sotto controllo la pressione arteriosa;
  • Mantenere una dieta equilibrata e una regolare attività fisica;
  • Ridurre al minimo lo stress fisico ed emotivo.

Quali sono i tempi di recupero?

I tempi di recupero variano a seconda della tipologia di paralisi facciale:

  • Paralisi di Bell: il 70-85% dei pazienti guarisce completamente tra le 3 settimane e i 3 mesi di tempo mentre nei casi più gravi può richiedere oltre i 6 mesi; 
  • Paralisi da infezione: recupero che può durare da diversi mesi fino ad un anno aumentando la probabilità di danni permanenti;
  • Paralisi da trauma o chirurgia: in caso di compressione o stiramento del nervo il paziente può impiegare da settimane fino a 6 mesi per guarire.;
  • Paralisi da tumore: il recupero è incerto e dipende dal tipo di chirurgia a cui si è stati sottoposti.

Rilevare tempestivamente la presenza di questo disturbo può fare una notevole differenza nel garantire una guarigione completa e per questo è fondamentale recarsi dal proprio medico alla comparsa dei primi sintomi.

Fonti

. . . . . .

NOTA BENE

I contenuti medici inclusi nel sito web sono stati scritti e rivisti da personale medico qualificato. Le informazioni contenute in questo sito sono presentate a solo scopo informativo e non intendono sostituire in alcun modo il parere del proprio medico curante o della visita specialistica. In nessun caso costituiranno la diagnosi o la prescrizione di un trattamento.


Dott. Federico Fiorini

Articolo supervisionato dal

Dott. Federico Fiorini

Medico chirurgo e Direttore Sanitario di Clinica Baviera Bologna

Collabora con Clinica Baviera come Chirurgo Oculista e Direttore Sanitario di Clinica Baviera Bologna dal 2020. È esperto in topografia corneale, oct, fluorangiografia, laser retinico e yag laser per la cataratta secondaria. Nella sua carriera ha svolto oltre 12.500 interventi tra chirurgia della Cataratta, chirurgia della Presbiopia, della Cornea, dello Pterigio, chirurgia del Glaucoma, chirurgia refrattiva e impianti di lente da camera posteriore (ICL). Esperto di chirurgia Palpebrale (Ectropion/Entropion, Dermatocalasi, Xantelasma, Calazio) e delle vie Lacrimali. Nel 2017 ha pubblicato una tecnica personale per la chirurgia dello Pterigio.

Lascia un commento