Che cos’è la tomografia maculare o OCT?

Salute degli occhi
Che cos’è la tomografia maculare o OCT?
25/05/2022
Tempo di lettura: 6 Minuti

L’OCT maculare è una tecnica di imaging che, nel campo dell’oftalmologia, consente la diagnosi, il controllo e il monitoraggio dei problemi maculari. E’ un test non invasivo che, grazie all’utilizzo delle onde luminose, permette di fotografare la sezione trasversale della retina (il tessuto che ricopre la parte posteriore dell’occhio dove si trova la macula).

A cosa serve l’oct maculare?

L’OCT o tomografia a coerenza ottica è un test utilizzato dal 1995, che ha avuto molte evoluzioni nel corso degli ultimi anni. Per semplificare, possiamo dire che presenta alcune somiglianze con la TAC e con la risonanza magnetica.

La tomografia a coerenza ottica utilizza un emettitore di luce infrarossa e sfrutta un principio ottico complesso (interferometria) per ottenere immagini con una risoluzione molto elevata, simili a scansioni microscopiche degli strati oculari.

In questo modo, permette la diagnosi, il controllo e il monitoraggio dei problemi della macula e, per estensione, della retina, della coroide e del vitreo.

Per esempio, l’OCT della retina fornisce informazioni molto dettagliate ed approfondite sullo spessore della retina (misurato in micron), sulla sua anatomia microscopica e sui cambiamenti patologici che riguardano i suoi strati. Inoltre, consente di valutare le condizioni di salute delle parti anteriori del bulbo oculare, come la cornea o l’angolo iridocorneale.

Quando è necessario questo test e quali malattie rileva?

L’oftalmologo di solito indica la necessità di eseguire un OCT maculare quando osserva un cambiamento a livello della retina (anche minimo) eseguendo un’esplorazione profonda nell’occhio del paziente. Per realizzare questa analisi, lo specialista dilata la pupilla con farmaci che provocano una midriasi temporanea ed osserva le strutture del polo posteriore del bulbo oculare con una lampada a fessura o biomicroscopio che utilizza lenti oftalmoscopiche.

L’OCT della retina permette di effettuare una perfetta “fotografia virtuale” dei diversi strati di questo tessuto fotosensibile, utile nel caso di patologie accertate o sospette quali:

  • La degenerazione maculare legata all’età (AMD), una delle principali cause di perdita della vista nei paesi sviluppati; in questo caso, l’OCT fornisce una grande quantità di informazioni su:
  1. Il tipo di AMD (AMD secca o AMD umida) di cui è affetto il paziente;
  2. Lo stadio in cui si trova la malattia;
  3. Lo stato di attività;
  4. Il peggioramento o miglioramento rispetto alla visita precedente, tenendo conto del trattamento indicato.

In alcuni casi, l’OCT maculare nei pazienti con AMD deve essere completato con altri test, come l’angiografia con fluoresceina.

  • Edema maculare. Si tratta di un problema che si verifica quando c’è un’elevata concentrazione di liquido tra gli strati della retina, a causa di diabete, d’infiammazione degli occhi o di trombosi venosa. L’OCT si dimostra utile per indicare allo specialista il grado di spessore della retina centrale e, di conseguenza, prescrivere il tipo di trattamento giusto da adottare.
  • Coroidite sierosa centrale, una malattia difficile da rilevare soprattutto nelle sue prime fasi di manifestazione. L’esecuzione dell’OCT maculare è di fondamentale importanza nei casi in cui si sospetta questa patologia in quanto offre informazioni per localizzare il liquido che si accumula sotto la macula, per determinarne la quantità e per valutare la terapia più appropriata, in base ai cambiamenti che si sono verificati (nella macula).
  • Membrana epiretinica. La tomografia a coerenza ottica consente di conoscere il grado di spessore del tessuto che si forma sulla macula per decidere se eseguire o meno un intervento chirurgico.
  • Fori maculari. In questi casi, l’OCT è molto utile per determinare il diametro, l’entità e la forma delle lesioni, per capire se interessano la macula e, infine, per rilevare i processi incipienti al fine di prendere decisioni mediche tempestive.
  • Retinopatia diabetica. Quando il diabete provoca danni ai vasi sanguigni della retina, l’OCT può aiutare a rilevare e a valutare le relative anomalie, contribuendo alla diagnosi precoce.
  • Distrofie retiniche (malattie ereditarie come il morbo di Stargardt e la distrofia foveomaculare vitelliforme o il morbo di Best).
  • Trombosi e occlusioni venose retiniche.

OCT maculare e nervo ottico

L’OCT fornisce informazioni anche sullo stato di salute del nervo ottico, rivelandosi di grande aiuto per la diagnosi precoce e il follow up di malattie anche gravi come il glaucoma e la neurite ottica.

OCT maculare e lente intraoculare

Allo stesso modo, l’OCT è molto utile per valutare la posizione della lente intraoculare che viene impiantata nei pazienti che hanno subito un intervento chirurgico per presbiopia o cataratta.

Cos’è la macula?

La tomografia a coerenza ottica consente un’analisi approfondita della struttura e della condizione della macula (la parte centrale della retina), le cui funzioni si possono sintetizzare in:

  • Permettere una buona acuità visiva.
  • Fornire le migliori condizioni di visione centrale possibile per distinguere in modo nitido: volti, colori e piccoli dettagli.
Anatomia del'occhio

Quali sono i principali vantaggi dell’OCT?

L’introduzione di questo test di imaging nelle consultazioni oftalmiche ha significato un importante progresso nello studio del polo posteriore dell’occhio (retina e vitreo). È una tecnica diagnostica che presenta le seguenti caratteristiche:

  • Consente di ottenere una visione dettagliata e chiara della retina e del nervo ottico che difficilmente si ottiene con altri test diagnostici.
  • Attraverso questa tecnica, l’oftalmologo è in grado di rilevare piccoli cambiamenti nella retina del paziente, che con altre tecniche (esame del fondo oculare) passerebbero inosservati.
  • Non richiede il contatto diretto con l’occhio, quindi l’anestesia non è necessaria.
  • Non provoca particolari disagi al paziente tranne quelli tipici prodotti dalle luci o dai flash usati dal dispositivo per acquisire le immagini.
  • Non è necessaria nessuna preparazione preventiva.  Il paziente che si sottopone a questo esame può condurre la sua vita in modo normale sia prima che dopo il test. L’unica considerazione da fare riguarda la dilatazione pupillare che, però, a volte, non è necessaria.  
  • È molto veloce da eseguire (dura solo pochi secondi) e vi si possono sottoporre anche i bambini.
  • Non genera alcun tipo di effetto negativo.
  • I risultati sono immediati anche se spesso sono consegnati dopo alcuni giorni, accompagnati da un referto medico.

Come viene eseguita una tomografia a coerenza ottica?

Il processo per eseguire una tomografia a coerenza ottica oculare (OCT) prevede una serie di passaggi. Vediamo di seguito come si fa un OCT maculare e quali sono le fasi da considerare durante questo esame:

  1. Capita spesso che al paziente vengano somministrate, al suo arrivo presso lo studio medico, alcune gocce di collirio, per via oftalmica, allo scopo di dilatare la pupilla dell’occhio. È importante precisare che non sempre ciò accade. A volte non è necessario.
  2. Durante tutta la durata del test, il paziente sarà seduto comodamente con la testa sostenuta da una struttura apposita
  3. La macchina procederà a scattare le foto dell’occhio con la pupilla dilatata, se richiesto. Tale processo dura solitamente tra i 5 e i 10 minuti. Il tempo sufficiente affinché il paziente osservi fisso, sul dispositivo, un punto luce. In nessun momento è previsto il contatto diretto della macchina con gli occhi.
  4. Gli effetti del collirio per dilatare la pupilla durano solitamente alcune ore. Per questo motivo, si raccomanda ai pazienti di indossare occhiali da sole subito dopo il test, poiché potrebbero manifestare una maggiore sensibilità alla luce. Inoltre, si consiglia loro di evitare di guidare. Dopo alcune ore, gli effetti svaniranno da soli e la pupilla tornerà alle sue dimensioni e attività normali.

Fonti

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NOTA BENE

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Dott. Federico Fiorini

Articolo supervisionato dal

Dott. Federico Fiorini

Medico chirurgo e Direttore Sanitario di Clinica Baviera Bologna

Collabora con Clinica Baviera come Chirurgo Oculista e Direttore Sanitario di Clinica Baviera Bologna dal 2020. È esperto in topografia corneale, oct, fluorangiografia, laser retinico e yag laser per la cataratta secondaria. Nella sua carriera ha svolto oltre 12.500 interventi tra chirurgia della Cataratta, chirurgia della Presbiopia, della Cornea, dello Pterigio, chirurgia del Glaucoma, chirurgia refrattiva e impianti di lente da camera posteriore (ICL). Esperto di chirurgia Palpebrale (Ectropion/Entropion, Dermatocalasi, Xantelasma, Calazio) e delle vie Lacrimali. Nel 2017 ha pubblicato una tecnica personale per la chirurgia dello Pterigio.

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