Tumori oculari: in cosa consistono?

Salute degli occhi
Tumori oculari: in cosa consistono?
10/07/2020
Chiasma ottico Tempo di lettura: 6 Minuti

I tumori oculari sono proliferazioni anomale di cellule che possono essere benigne o maligne. Possono interessare le palpebre, l’occhio (congiuntiva, coroide o retina) e/o l’orbita.

L’occhio è un organo complesso composto da diversi tessuti, ognuno dei quali può essere sede di un tumore. In ogni caso, tutti i tumori oculari devono essere valutati minuziosamente e il più presto possibile da uno specialista in oftalmologia per garantire che il paziente conservi la vista e, nei casi più gravi, la vita.

Quali tipi di tumori dell’occhio esistono? 

Esistono diverse classificazioni dei tumori dell’occhio in base a numerosi fattori.

Carattere benigno o maligno

  • Tumori benigni (il più frequente è il nevo coroideale)
  • Tumori maligni (come il melanoma coroideale)

Carattere primario o metastatico

  • Tumori primari: in questa categoria rientrano tutti i tumori che hanno un’origine oculare. Il più frequente nell’infanzia è il retinoblastoma, mentre in età adulta è il melanoma oculare.
  • Tumori secondari o metastatici: quelli che vengono creati dalla diffusione metastatica di altri tumori. Tra gli esempi più frequenti vi sono il cancro al seno nelle donne e il cancro ai polmoni negli uomini.

Ubicazione

  • Tumori palpebrali: sono molto comuni e appaiono come irregolarità che possono essere spesso confuse con altre lesioni come un orzaiolo o un calazio. Nella maggior parte dei casi sono tumori benigni ma, in qualche caso, possono essere maligni con una grande capacità di diffusione, tanto locale quanto a distanza. Dopo la comparsa o il cambio di forma, colore, consistenza o dimensione di qualsiasi nodulo, verruca, ulcera o altra irregolarità nella zona delle palpebre, si raccomanda che un oftalmologo specializzato in chirurgia plastica oculare segua con regolarità l’evoluzione di questa lesione per impedire il progredire della malattia.
  • Tumori nell’occhio: i principali sono il melanoma (tumore maligno grave che può manifestarsi in vari tessuti), il retinoblastoma (tumore maligno più comune nell’infanzia) e l’emangioma della coroide (tumore benigno che tende a svilupparsi in maniera rapida e aggressiva).
  • Tumori dell’orbita: sono poco frequenti e, tuttavia, molto vari. Tali tumori possono essere particolarmente gravi, originandosi nella cavità che ospita il bulbo oculare e determinandone lo spostamento (esoftalmo), causando così una seria alterazione della vista.

Quali sono i sintomi dei tumori agli occhi?

È importante ricordare che il tumore agli occhi è il più delle volte asintomatico, mostrando i suoi primi sintomi solo nelle fasi avanzate della malattia quando la crescita del tessuto colpisce il nervo ottico o la macula. Inoltre, la sintomatologia del tumore agli occhi è spesso aspecifica e può essere riscontrata in molti diversi tipi di patologia oculare. Questa sintomatologia comune consiste in:

  • Improvvisa perdita della vista;
  • Vista doppia o annebbiata;
  • Fotofobia;
  • Comparsa di macchie scure nel campo visivo.

Talvolta però esistono dei segnali più definiti che possono guidare il medico verso una diagnosi accertata di melanoma intraoculare. Questi sono:

  • La presenza di una macchia scura all’interno dell’iride;
  • Il cambiamento di forma e dimensione della pupilla;
  • Il cambiamento del modo di muoversi dell’occhio.

Il dolore come sintomo di carcinoma dell’occhio è molto raro, ma la presenza di altri cambiamenti della funzionalità dell’occhio dovrebbe mettere il paziente subito in allarme e spingerlo a richiedere una visita dal suo medico di fiducia per esaminare il problema in profondità. 

Un altro sintomo comunemente associato al tumore oculare (specialmente al retinoblastoma nei bambini di età inferiore ai due anni) è la comparsa di leucoria (o riflessi pupillari bianchi).

Quali sono le cause?

Nonostante le cause dei tumori oculari siano tutt’ora prevalentemente sconosciute, esistono diversi fattori di rischio che sono stati comunemente riscontrati nei loro pazienti: 

  • Età superiore ai 40 anni;
  • Pelle e occhi chiari;
  • Eccessiva esposizione al sole;
  • Il genere maschile;
  • Contatto con sostanze chimiche potenzialmente nocive;
  • Nevo di Ota;
  • Sindrome del Nevo Displastico;
  • Melanocitosi Oculodermica;
  • La sindrome BAPI.

La comparsa di alcuni tumori oculari, come il linfoma primario dell’occhio, è causata solitamente da un sistema immunitario debole, tipico dei pazienti affetti da HIV o a cui vengono somministrati farmaci anti-rigetto dopo un trapianto.

Come si diagnosticano?

Durante la visita di controllo, lo specialista (un oculista oncologo) utilizzerà strumenti specifici come l’oftalmoscopio o la lente gonioscopica per studiare l’interno dell’occhio e valutare:

  • La capacità visiva;
  • L’efficienza dei movimenti dell’occhio;
  • Lo stato di salute dei vasi sanguigni (se ingrossati possono indicare la presenza di un tumore).

Nel 95% dei casi la visita dall’oftalmologo è sufficiente per avere un’accurata diagnosi di neoplasia intraoculare ma a volte lo specialista potrà consigliare esami specifici come:

  • Ecografia;
  • Tomografia ottica computerizzata (OCT);
  • Angiografia con fluoresceina;
  • Vitrectomia (prelievo di una parte del vitreo per le analisi) solo se necessaria.

La biopsia è utilizzata solo raramente in modo da evitare di recare danni all’occhio. Può essere scelta anche una biopsia liquida che permette di identificare le cellule di melanoma oculare presenti nel sangue, permettendo così allo specialista di capire se il tumore è davvero presente e se il trattamento sta avendo effetto.

Una volta che le diverse tecniche diagnostiche hanno confermato la presenza di un tumore dell’occhio, occorre effettuare altri esami per verificare se la patologia è diffusa in altre aree dell’organismo. Questi esami comprendono:                                                

  • Radiografia;
  • Tomografia computerizzata (TC);
  • Risonanza magnetica (RM).

Dopo questi ultimi esami di accertamento, i pazienti vengono mandati da un medico oncologo per ricevere un trattamento mirato a contrastare in maniera efficiente la malattia.

Che trattamenti esistono?

Considerato il fatto che i tumori intraoculari sono piuttosto rari, è importante che i pazienti si rivolgano ad un centro medico specializzato in modo da ricevere la terapia migliore per debellare la patologia e preservare la propria vista. 

Il trattamento di questa tipologia di tumori varia a seconda di versi fattori come:

  • La sede del tumore;
  • Lo stadio della malattia;
  • Il sistema immunitario del paziente.

I principali trattamenti si dividono in due tipologie:

  • Trattamento radicale: un intervento chirurgico che consiste nella rimozione del tumore e, in alcuni casi (melanoma della coroide), nell’asportazione completa dell’occhio. Questo intervento viene eseguito ancora oggi nel 30% dei casi e solamente se il melanoma è di grandi dimensioni e ha compromesso la vista del paziente.
  • Trattamento conservativo: consiste nella tecnica della radioterapia che può essere eseguita attraverso placche radioattive impiantate a contatto con il tumore sulla superficie dell’occhio oppure esterna con i protoni accelerati. Questo trattamento viene spesso utilizzato per via dell’estrema precisione con cui elimina le cellule tumorali, limitando eventuali danni alla vista.

Come trattamento, la chemioterapia non è efficace per curare il melanoma intraoculare, mentre invece è molto efficiente da sola o in combinazione con la radioterapia per debellare il linfoma intraoculare.

Che risultati si possono ottenere?

Nonostante i trattamenti del tumore oculare possano portare risultati favorevoli se presi in tempo, è necessario sottolineare che esistono fattori che influiscono drasticamente sul numero dei decessi relativi a questa patologia:

  • La localizzazione sfavorevole del tumore;
  • Il grado di invasività della malattia;
  • La presenza di cellule miste.

Il fatto che i tumori oculari non presentano sintomi fin quando la malattia è nelle sue fasi avanzate rischia di peggiorare ulteriormente la prognosi finale. Per questo motivo è necessario effettuare controlli periodici annuali dal proprio medico di fiducia.

Si possono prevenire?

La maggior parte dei tumori oculari non si possono prevenire. Solamente nel caso di neoplasie che colpiscono la palpebra si può ricorrere a misure preventive come la protezione solare e occhiali che riparano dai raggi UVA e UVB.

È importante ricordare che, anche dopo il trattamento, queste lesioni maligne possono ripresentarsi nel tempo e in modo da avere una diagnosi precoce è importante che il paziente venga monitorato regolarmente dal proprio medico di fiducia.

Fonti

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NOTA BENE

I contenuti medici inclusi nel sito web sono stati scritti e rivisti da personale medico qualificato. Le informazioni contenute in questo sito sono presentate a solo scopo informativo e non intendono sostituire in alcun modo il parere del proprio medico curante o della visita specialistica. In nessun caso costituiranno la diagnosi o la prescrizione di un trattamento.


Massimo Notaro

Articolo supervisionato dal

Dott. Massimo Notaro

Medico chirurgo di Clinica Baviera Torino

Collabora con Clinica Baviera come Chirurgo Oculista dal 2011. Inizia ad esercitare la propria attività come oculista libero professionista presso diverse strutture a Napoli e Caserta e presso il proprio studio in provincia Napoli. E’ stato Dirigente Medico di I livello presso l`U.O.C di Oculistica dell’Ospedale regionale della Val d`Aosta U. Parini fino al 2011, quando inizia la sua collaborazione con Clinica Baviera. Il dott. Notaro esegue ogni anno moltissimi interventi di chirurgia oculare, come la chirurgia dei difetti refrattivi: miopia, ipermetropia, astigmatismo, con tecniche laser e impianto di lenti intraoculari (icl), intervento della cataratta con l’impianto di lenti multifocali.

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