La vitrectomia: che cos’è e quando si esegue?

Salute degli occhi
La vitrectomia: che cos’è e quando si esegue?
22/09/2022
vitrectomia Tempo di lettura: 4 Minuti

La vitrectomia viene eseguita fondamentalmente per due motivi: il primo, quando si deve estrarre l’umor vitreo (il gel trasparente che riempie lo spazio tra la faccia interna della retina e la faccia posteriore del cristallino) perché impedisce la visione, il secondo quando il chirurgo ha bisogno di lavorare sulla retina per vari motivi. 

Grazie ai significativi progressi scientifici compiuti nel campo della chirurgia e della diagnosi negli ultimi anni, si può dire che la vitrectomia ha rivoluzionato il modo in cui si possono risolvere i problemi retinici.

Quali patologie possono essere trattate?

Le patologie che possono essere trattate tramite l’intervento di vitrectomia sono: 

Come si svolge l’intervento?

La vitrectomia viene eseguita abitualmente in regime ambulatoriale (day surgery) sottoponendo il paziente ad anestesia locale con sedazione. A volte, si possono associare all’intervento anche altre procedure chirurgiche come:

  • La fotocoagulazione.
  • La criocoagulazione.
  • La chirurgia della cataratta.  
  • La chirurgia del glaucoma
  • Il posizionamento di protesi al silicone.
  • Iniezioni intraoculari.

Solitamente, il paziente può tornare a casa il giorno stesso e applicare i colliri  indicati dall’équipe medica. 

Immagine di Vitrectomia occhio

Come sarà il post operatorio?

Il periodo post operatorio di solito non è doloroso. Una volta rimosso l’umor vitreo, il chirurgo può utilizzare gas intraoculari o gel di silicone, a seconda della patologia da trattare. 

Nel caso in cui sia stato utilizzato un gas espandibile, è probabile che il paziente dovrà mantenere una certa posizione durante il periodo post operatorio (generalmente a faccia in giù). Quando si usa il gas, la vista è piuttosto scarsa all’inizio, anche se migliora man mano che la bolla si restringe. E’ comunque necessario che il paziente si attenga rigorosamente alle indicazioni del proprio chirurgo per ottenere i risultati attesi dopo l’intervento.

Perché viene eseguita una vitrectomia con utilizzo di gas?

Prima di parlarne, è opportuno passare velocemente in rassegna i passaggi fondamentali di questo tipo d’intervento. I motivi per i quali si ricorre a questa operazione sono principalmente due: poter accedere alla retina e/o estrarre l’umor vitreo. Vediamo di cosa si tratta in entrambi i casi: 

  • Umore vitreo:

L’estrazione dell’umor vitreo, che è il liquido gelatinoso che si trova tra la superficie interna della retina e la faccia posteriore del cristallino, viene eseguita solo nei casi in cui quest’ultimo impedisce al paziente di vedere normalmente, ad esempio quando si verificano emorragie oculari nella cavità vitreale dovute a retinopatia diabetica, trombosi retinica venosa e traumi, etc.

  • Accesso alla retina:

Molte malattie retiniche devono essere trattate a livello intraoculare accedendo alla retina, motivo per il quale si ricorre alla vitrectomia. Tuttavia, è importante chiarire che, in questi casi, si deve prima estrarre l’umor vitreo e poi si può accedere alla retina.

Come affrontare il decorso postoperatorio della vitrectomia con utilizzo di gas?

Durante l’intervento di vitrectomia possono essere utilizzati diversi materiali e tecniche: nella cavità oculare si è soliti, infatti, alla fine dell’intervento iniettare gas per riparare la retina ed aiutarla nel periodo di guarigione. Tale bolla viene gradualmente assorbita. Un’alternativa al gas, è l’olio di silicone che, però, necessita di un’altra operazione per essere rimosso. 

Sebbene i rischi di questo intervento siano minimi e i pazienti possono tornare a condurre una vita del tutto normale, nei giorni successivi l’operazione, è necessario adottare tutte le cure e raccomandazioni necessarie per permettere una guarigione ottimale in totale sicurezza. Si tratta pur sempre di un intervento chirurgico complesso che deve essere eseguito da uno specialista e che richiede una serie di attenzioni alle quali attenersi durante il decorso postoperatorio. 

Raccomandazioni da considerare del percorso postoperatorio 

  • Non fare movimenti bruschi con la testa o con il corpo, soprattutto durante la settimana seguente l’intervento. E’ consigliato inoltre non fare alcun tipo di esercizio fisico o sforzo che potrebbe compromettere la zona degli occhi appena operata
  • Il giorno successivo all’intervento, viene solitamente rimosso il cerotto occlusivo. Dopo l’asportazione del bendaggio il paziente potrebbe avere una sensazione di corpo estraneo, gonfiore palpebrale e arrossamento oculare, tutti sintomi che tendono a migliorare in qualche giorno. 
  • È importante seguire scrupolosamente i consigli medici indicati dal chirurgo al momento dell’uscita dalla clinica. La maggior parte di essi include l’uso di colliri antibiotici e gocce antinfiammatorie da usare per un tempo variabile a seconda del tipo di patologia oculare trattata. 

Oltre al distacco della retina, tra i motivi più comuni per eseguire una vitrectomia gassosa possiamo elencare: la retinopatia diabetica, emorragie intraoculari, traumi e altri problemi visivi.

Fonti

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NOTA BENE

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Dott. Federico Fiorini

Articolo supervisionato dal

Dott. Federico Fiorini

Medico chirurgo e Direttore Sanitario di Clinica Baviera Bologna

Collabora con Clinica Baviera come Chirurgo Oculista e Direttore Sanitario di Clinica Baviera Bologna dal 2020. È esperto in topografia corneale, oct, fluorangiografia, laser retinico e yag laser per la cataratta secondaria. Nella sua carriera ha svolto oltre 12.500 interventi tra chirurgia della Cataratta, chirurgia della Presbiopia, della Cornea, dello Pterigio, chirurgia del Glaucoma, chirurgia refrattiva e impianti di lente da camera posteriore (ICL). Esperto di chirurgia Palpebrale (Ectropion/Entropion, Dermatocalasi, Xantelasma, Calazio) e delle vie Lacrimali. Nel 2017 ha pubblicato una tecnica personale per la chirurgia dello Pterigio.

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