Salute degli occhi
Foro maculare, cos’è?
30/09/2020
Chiasma ottico Tempo di lettura: 5 Minuti

Il foro maculare è una rottura da trazione della macula, regione centrale della retina. In alcuni casi il vitreo, distaccandosi dalla retina, può generare un foro a tutto spessore nella macula. Questo difetto retinico è più frequente nelle donne (in proporzione 3:1) ed è bilaterale (interessa entrambi gli occhi) nel 15% dei casi.

Quali sono le cause del foro maculare?

I principali fattori di rischio che portano alla comparsa del foro maculare sono:

  • Trazione dell’umor vitreo sulla retina dovuta al distacco del vitreo dalla parete posteriore del bulbo oculare. Questo fenomeno è solitamente associato al normale processo d’invecchiamento e non ad una malattia specifica. Lo spazio tra la superficie interna della retina e il retro del cristallino è occupato da una sostanza gelatinosa chiamata umor vitreo. Con il passare del tempo ed il procedere dell’età, questo gel si restringe e si allontana dalla retina (e dalla macula), normalmente senza conseguenze negative per la vista. In alcuni casi l’umor vitreo si attacca alla macula e, non riuscendo a liberarsene, il tessuto maculare si allunga fino a strapparsi e a formare un buco.
  • Trauma oculare.
  • Un intervento chirurgico per la cura di un distacco di retina.
  • Edema prolungato della macula.
Foro nella retina

Quali sono i sintomi del foro maculare?

Le manifestazioni cliniche di questa patologia dipendono dallo stadio di avanzamento del foro maculare. Se, all’inizio, non si presentano particolari disturbi o sintomi, nello stadio finale si arriva ad una perdita significativa della visione centrale. Questo problema, infatti, colpisce la macula, area della retina responsabile della visione dei dettagli e della visione centrale. Pertanto, i principali sintomi oculari del foro maculare sono:

  • Diminuzione o perdita dell’acuità visiva e, di conseguenza, della capacità di vedere piccoli dettagli a qualsiasi distanza. Questa perdita di acuità visiva interessa principalmente la visione centrale e si verifica negli stadi più avanzati della malattia.
  • Visione distorta degli oggetti (metamorfopsia). Le linee vengono spesso percepite distorte.
  • Un punto oscuro o un punto cieco al centro del campo visivo o (scotoma). Nelle prime fasi della malattia può apparire semplicemente come regione offuscata.

Classificazione

I fori maculari possono essere classificati in base a diversi fattori:

  • Il modo in cui influenzano la retina:
    • Fori maculari completi – quando lo strappo interessa l’intero spessore della retina.
    • Fori lamellari – quando influenzano lo spessore della retina solo parzialmente.
    • Pseudofori –  In questo caso, il paziente di solito è affetto da membrana epiretinica  (MER).
  • La loro origine:
    • Fori maculari post-traumatici. Sono quelli che compaiono a causa di traumi diretti o indiretti a carico dell’occhio.
    • Fori maculari idiopatici. Quando non c’è un trauma precedente che giustifichi la comparsa del problema e questo è solitamente legato all’età del paziente.
    • Fori maculari miopici.  Si presentano in pazienti con un elevato grado di miopia. Il problema, in questo caso, si verifica in giovane età e può portare ad un distacco della retina.

Analisi e diagnosi

L’oculista, attraverso un esame del fondo oculare, sarà in grado di verificare la presenza del foro maculare. L’OCT (Optical Coherence Tomography) è l’esame principale utilizzato per eseguire questo controllo e permette ai medici di stabilire lo stadio di evoluzione della malattia, offrendo molti dati e informazioni sullo stato generale della retina.

La tomografia a coerenza ottica permette di misurare lo spessore della retina nella zona interna dell’occhio e rende possibile l’individuazione di un’eventuale infiammazione e/o la presenza di liquidi.

foro maculare oct

Trattamento e decorso post-operatorio

Il foro maculare può essere curato chirurgicamente solo dopo una previa valutazione dello stato di salute visiva del paziente in cui venga verificato se, ad esempio, sono presenti ulteriori malattie o se vi sono prove dell’insorgenza della cataratta.

La vitrectomia consiste nell’asportazione del vitreo e dello strato più interno della retina, chiamato membrana limitatrice interna. Questa membrana è infatti, di solito, la causa principale della trazione e rottura della macula.

La chirurgia vene conclusa inserendo nel bulbo oculare Gas oppure Aria e viene chiesto al paziente di rimanere, nei tre giorni post-operatori, in posizione prona (faccia in giù). L’aria o il gas si riassorbiranno nel giro di 3-7 giorni. Il mantenimento di questa postura nell’immediato postoperatorio è importante per la chiusura del foro e quindi per il miglioramento visivo.

Il recupero della vista dopo l’intervento di vitrectomia dipende dall’entità del danno verificatosi a livello della macula e dallo stadio di evoluzione del foro al momento del trattamento.

Se l’intervento chirurgico viene eseguito durante le prime fasi della malattia porta, di solito, ad ottimi risultati e il recupero della vista del paziente è quasi totale. Per questo motivo è molto importante riuscire a fare una diagnosi precoce della malattia e agire tempestivamente per recuperare quanto più possibile l’acuità visiva.

Recentemente è apparso un farmaco da iniettare nella cavità vitrea che, in caso di piccoli fori può liberare dalla trazione del vitreo e chiudere il foro senza bisogno di un’operazione.

Lo sapevi che…?

  • Una volta che appare un foro maculare, la possibilità che si chiuda spontaneamente è molto piccola.
  • La tomografia a coerenza ottica (OCT) è diventata un test fondamentale per la diagnosi e il monitoraggio dei fori maculari, in quanto fornisce dettagli sullo stato della macula che non possono essere osservati esclusivamente attraverso l’analisi del fondo dell’occhio.
  • Se il foro maculare è di piccole dimensioni (cioè diagnosi precoce), l’intervento chirurgico chiuderà la lesione nel 90% dei casi. Da qui, l’importanza della prevenzione e dei controlli di routine.

Come vede una persona con un foro maculare?

Nel paziente che presenta un foro maculare si può verificare una visione sfuocata (diminuzione dell’acuità visiva) e spesso distorta (vedi le linee rette curve = metamorfopsia). Può inoltre capitare di vedere zone oscure soprattutto nella parte centrale del campo visivo (scotomi).

Come si rilevano i fori maculari?

I fori maculari vengono solitamente diagnosticati nello studio dell’oculista attraverso un esame della parte posteriore dell’occhio. Ulteriori test come la tomografia a coerenza ottica (OCT) o la retinografia sono talvolta richiesti nel corso del processo diagnostico.

Si possono prevenire?

Esami oculari fatti regolarmente possono permette rilevare lesioni della retina o del fondo oculare che altrimenti potrebbero passare inosservate. Per questo motivo è importante che la popolazione a rischio (ad esempio i miopi o le persone che hanno già avuto un foro maculare) effettui un controllo oftalmologico completo almeno una volta all’anno.

Come si curano i fori maculari?

Il trattamento del foro maculare è sempre chirurgico. L’intervento chirurgico che viene eseguito per chiudere queste lesioni è noto come vitrectomia. Attraverso questa procedura viene rimosso sia il vitreo che la parte più superficiale della retina (membrana limitante interna) in modo che l’umor vitreo non provochi più la trazione. L’esito finale sulla nostra salute visiva dipenderà, in larga misura, dall’abilità del chirurgo, oltre che da altri fattori, come il timing chirurgico, la dimensione e l’origine del foro maculare.

In casi selezionati i fori maculari possono ora essere trattati anche con iniezioni intravitreali di un farmaco che ha la capacità di rilasciare piccole e puntiformi trazioni vitreomaculari. La risoluzione della trazione porta ad una spontanea risoluzione del problema.

Fonti

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NOTA BENE

I contenuti medici inclusi nel sito web sono stati scritti e rivisti da personale medico qualificato. Le informazioni contenute in questo sito sono presentate a solo scopo informativo e non intendono sostituire in alcun modo il parere del proprio medico curante o della visita specialistica. In nessun caso costituiranno la diagnosi o la prescrizione di un trattamento.


Dott. Federico Fiorini

Articolo supervisionato dal

Dott. Federico Fiorini

Medico chirurgo e Direttore Sanitario di Clinica Baviera Bologna

Collabora con Clinica Baviera come Chirurgo Oculista e Direttore Sanitario di Clinica Baviera Bologna dal 2020. È esperto in topografia corneale, oct, fluorangiografia, laser retinico e yag laser per la cataratta secondaria. Nella sua carriera ha svolto oltre 12.500 interventi tra chirurgia della Cataratta, chirurgia della Presbiopia, della Cornea, dello Pterigio, chirurgia del Glaucoma, chirurgia refrattiva e impianti di lente da camera posteriore (ICL). Esperto di chirurgia Palpebrale (Ectropion/Entropion, Dermatocalasi, Xantelasma, Calazio) e delle vie Lacrimali. Nel 2017 ha pubblicato una tecnica personale per la chirurgia dello Pterigio.

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