
L’acuità visiva, detta anche acutezza visiva o visus, è l’esame della vista per determinare quanto vedono i nostri occhi. La misurazione del visus consente di valutare la presenza di vizi refrattivi.
Qual è l’unità di misura per l’acuità visiva?
La misurazione dell’acuità visiva viene misurata in decimi. Se il paziente riesce a leggere tutte le dieci righe dell’ottotipo la sua acutezza visiva sarà di 10/10 decimi, se ne legge otto righe sarà di 8/10 decimi e così via. Nei pazienti senza difetto refrattivo, quindi emmetropi, le immagini saranno a fuoco sulla retina e il loro visus sarà di 10/10 decimi naturali.
I test per la misura dell’acutezza visiva
Esistono diversi test per misurare l’acuità visiva di una persona:
- Test di Snellen: quello più comunemente utilizzato dagli oculisti; questo è in grado di misurare la capacità che ha l’occhio di distinguere oggetti a distanza. Il test è stato progettato da Hermann Snellen, medico olandese dell’800. L’esame, che consiste in un semplice test, viene effettuato coprendo un’occhio per volta con la mano e leggendo la tavola optometrica composta da dieci righe con simboli o lettere di grandezza decrescente. Nella tabella di Snellen le lettere utilizzate sono: C, D, E, F, L O, P, T, Z. Se il soggetto è in grado di identificare simboli o lettere di diverse dimensioni ad una distanza di circa 3 metri, la sua acuità visiva sarà normale di 10/10 decimi, altrimenti se l’acuità visiva sarà inferiore, ad esempio 6/10 necessiterà di una correzione ottica.
- Test di Landolt: è composto da anelli con apertura in alto, in basso, a destra o a sinistra. Il soggetto ha il compito identificare dove vede l’apertura. Questo viene utilizzato soprattutto con i bambini che ancora non sanno leggere. Oltre ai cerchi possono essere utilizzati altri simboli.
- Test del contrasto: il soggetto deve essere in grado di leggere una fila di lettere della stessa dimensione ma con colore differente: dal nero al grigio che si sfuma sempre fino al bianco. Questo test è in grado di identificare la capacità di distinguere gli oggetti sullo sfondo su cui sono collocati.

Quali condizioni ambientali devono esistere per la misurazione dell’acuità visiva?
Le condizioni ambientali per la misurazione dell’acuità visiva massima bisogna creare una buona condizione ambientale che faciliti il funzionamento dei coni, quindi il test non deve essere effettuato al buio. La luce è molto importante perché determina il funzionamento dei fotorecettori influendo sulle dimensioni pupillari e sull’effettivo contrasto delle mire presentate.
Da quali fattori dipende l’acuità visiva?
I valori che l’acutezza visiva possono raggiungere in un occhio, dipendono da vari fattori e si distinguono in fisici, fisiologici e psicologici.
Fattori Fisici:
- La luminanza
- Contrasto
- Tempo di presentazione
- Orientamento degli ottotipi
- Distanza fra gli ottotipi
- Temperatura colore
- Dimensioni dell’immagine retinica
- Errore refrattivo
Fattori Fisiologici:
- Trasparenza dei mezzi
- Diametro pupillare
- Locus retinico
- Età
- Binocularità
Fattori Psicologici:
- Esperienze precedenti
- Attenzione
- Strategie adottate dall’esaminato
- Ruolo dell’esaminatore.
Perchè è importante misurare l’acuità visiva?
L’acuità visiva è uno degli esami principali durante una visita oculistica, è importantissimo misurare il visus per individuare la presenza di vizi di refrazione come miopia, ipermetropia, astigmatismo e presbiopia e anche eventuale presenza di patologie degli occhi come cataratte, maculopatie etc.
Fonti
- American Optometric Association (AOA) – Visual acuity
- National Library of Medicine (NIH) – How to measure distance visual acuity
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Articolo supervisionato dal
Medico chirurgo e Direttore Sanitario di Clinica Baviera Bologna
Collabora con Clinica Baviera come Chirurgo Oculista e Direttore Sanitario di Clinica Baviera Bologna dal 2020. È esperto in topografia corneale, oct, fluorangiografia, laser retinico e yag laser per la cataratta secondaria. Nella sua carriera ha svolto oltre 12.500 interventi tra chirurgia della Cataratta, chirurgia della Presbiopia, della Cornea, dello Pterigio, chirurgia del Glaucoma, chirurgia refrattiva e impianti di lente da camera posteriore (ICL). Esperto di chirurgia Palpebrale (Ectropion/Entropion, Dermatocalasi, Xantelasma, Calazio) e delle vie Lacrimali. Nel 2017 ha pubblicato una tecnica personale per la chirurgia dello Pterigio.