
Cos’è il nervo ottico?
Tra i dodici nervi cranici c’è il nervo ottico che appartiene al sistema nervoso centrale. Rappresenta l’inizio delle vie ottiche, ovvero l’insieme delle strutture che partono dalla retina collegando il bulbo oculare al cervello. Questo è fondamentale per far funzionare in modo corretto la visione dei nostri occhi.
La funzione
Il ruolo principale del nervo ottico è quello di trasmettere al cervello gli impulsi nervosi generati dalla retina. In questo modo, questa componente del sistema visivo permette l’interpretazione dei segnali percepiti nelle immagini che realmente vediamo.
La sua struttura
Il nervo ottico si origina dall’incrocio delle fibre retiniche in corrispondenza della papilla ottica o testa del nervo ottico. La sua struttura è paragonabile ad un cavo elettrico: è costituito da più fibre nervose suddivise in fasci che sono tutti protetti da una guaina chiamata “mielina”. Ogni fibra corrisponde a una zona della retina, mentre i fasci corrispondono a un’area retinica. La maggior delle cellule nervose del nervo ottico termina nel corpo genicolato laterale da dove le informazioni visive vengono trasmesse alla corteccia visiva Il decorso del nervo ottico si suddivide in quattro segmenti:
- Segmento introculare
- Segmento intraorbitario
- Segmento intracanicolare
- Segmento intracranico
Come abbiamo inizialmente detto il nervo ottico è considerato parte del sistema nervoso centrale Il punto attraverso il quale questo esce dalla retina, ovvero da dove partono le fibre che collegano l’occhio al cervello rappresenta il punto cieco, definito così per la mancanza di fotorecettori e di altre cellule retiniche. La luce proiettata in questa zona non può generare impulsi elettrici, ciò nonostante nel campo visivo non viene percepita un’area vuota, infatti I movimenti oculari involontari riescono a mantenere l’immagine in movimento permettendo al cervello di colmare l’informazione mancante.
Gli esami per analizzarlo
Gli esami strumentali che danno la possibilità studiare il nervo ottico sono:
- HRT: La tomografia laser per l’esame delle fibre del nervo ottico.
- Fondo oculare: distillando goccie di collirio per dilatare il fondo dell’occhio.
- OCT: la tomografia ottica computerizzata permette di ottenere delle scansioni della cornea e della retina molto precise che consentono di analizzare gli ovvero la regione centrale della retina e il nervo ottico
- Campo visivo: Il campo visivo ci permette di verificare l’eventuale deficit visivo.
Sintomi
I principali sintomi che si evidenziano per un’alterazione del nervo ottico sono:
- Riduzione dell’acuità visiva sia per lontano che per vicino
- Visione dei colori alterata.
- Riduzione della sensibilità alla luce.
Le patologie del nervo ottico
Ci sono diverse patologie che coinvolgono il nervo ottico, le principali cause sono legate a: patologie metaboliche, neuropatie tossiche, infettive, degenerative, autoimmuni, vascolari o dovute a farmaci. Queste, se non curate con tempestività possono portare a cecità. Inoltre, in alcuni casi un progressivo danneggiamento al nervo ottico può portare al glaucoma. Tra le più comuni c’è:
- Neurite ottica: è un’infiammazione del nervo ottico associata a patologie infettive (sinusite o meningite), autoimmuni (neuromielite ottica) o patologie sistematiche (lupus eritematoso sistematico, connettiviti). Inoltre, è possibile che si verifichi una sofferenza neurologica del nervo ottico causata da tabacco o dall’eccesso di alcol. La neurite ottica può portare a disturbi visivi come la perdita di una parte del campo visivo e la diplopia.
- Papilledema: questo è il rigonfiamento sul piano retinico del disco ottico. Questa patologia può essere determinata dall’aumento della pressione endocranica a causa di tumori, emorragie, traumi cranici.
Trattamenti
Una visita oculistica con la valutazione del fondo oculare è importante per poter intervenire o avere la giusta diagnosi per trattare i danni al nervo ottico.