La neurite ottica o retrobulbare: cos’è l’infiammazione del nervo ottico?

Salute degli occhi
La neurite ottica o retrobulbare: cos’è l’infiammazione del nervo ottico?
28/06/2024
Tempo di lettura: 4 Minuti

La neurite ottica o neurite retrobulbare è una malattia che consiste nell’infiammazione del nervo ottico che può a sua volta causare una riduzione o perdita totale della vista nell’occhio colpito. 

Il nervo ottico è il nervo sensoriale responsabile della trasmissione delle immagini attraverso gli impulsi nervosi dal sistema visivo (in particolare dalla retina) fino al cervello dove vengono elaborate.

Questa malattia è una delle lesioni più comuni che colpiscono il nervo ottico e la vista.

Quali sono i sintomi della neurite ottica?

I sintomi più comuni della neurite ottica sono:

  • Brusca perdita della vista;
  • Riflesso pupillare alterato;
  • Alterazioni del senso cromatico (la percezione dei colori);
  • Dolore oculare.

I sintomi normalmente riguardano un occhio, tuttavia, a volte può presentarsi una neurite ottica bilaterale che si manifesta attraverso la perdita della vista in entrambi gli occhi.

Quali possono essere le cause della neurite ottica?

Le principali cause della neurite ottica sono:

  • Malattie autoimmuni (lupus eritematoso sistemico, sarcoidosi, malattia di Behcet): producono una disfunzione nel sistema immunitario che attacca il tessuto del nervo ottico, provocando la neurite ottica autoimmune.
  • Sclerosi multipla e malattie demielinizzanti: portano le fibre nervose a perdere lo strato di mielina che facilita la conduzione nervosa. La neurite ottica può essere il primo sintomo della sclerosi multipla nel 20-30% dei pazienti e fino al 50% di loro ne soffrirà in una certa fase della malattia.
  • Infezioni dirette del nervo ottico: causate da batteri o virus come nel caso dell’AIDS o della sifilide. 
  • Infezioni indirette del nervo ottico: causate da malattie come la varicella, il morbillo e la rosolia.
  • Intossicazione da sostanze o antibiotici.
  • Carenza di vitamina B12.
  • Neuropatia ottica di Leber.

Nonostante le cause principali della neurite ottica siano numerose, è importante ricordare che nella maggior parte dei casi non esiste una causa apparente e quindi si parla di neurite idiopatica.

Quali sono i fattori di rischio per la neurite ottica?

I fattori di rischio per la neurite ottica sono:

  • Il sesso: le donne sono più propense degli uomini a sviluppare questa patologia visiva.
  • Età: la neurite ottica colpisce con maggiore frequenza gli adulti tra i 20 e i 40 anni, età in cui tendono a manifestarsi anche patologie come la sclerosi multipla. Può anche manifestarsi nei bambini, nei quali di solito colpisce solo un occhio.
  • Predisposizione genetica.

Quando rivolgersi al medico?

Nonostante la neurite ottica sia generalmente temporanea e provocata da stress, a volte può portare ad alcune complicanze gravi come la diminuzione dell’acuità visiva che, a lungo andare, provoca danni irreversibili al nervo ottico.

Per questo motivo qualora percepissimo una perdita improvvisa della vista (parziale o totale), dolore oculare improvviso e problemi nella visione dei colori, è fondamentale contattare il nostro medico di fiducia.

Come viene fatta la diagnosi di neurite ottica?

Per poter effettuare una diagnosi accurata di neurite ottica lo specialista oftalmologo dovrà sottoporre il paziente a diverse tipologie di esame:

  • Un attento esame obiettivo: basato sullo studio dell’anamnesi del paziente e dei sintomi da lui riportati.
  • Esame del fondo oculare: permette di studiare le strutture interne del bulbo oculare attraverso uno strumento chiamato oftalmoscopio. In caso di neurite anteriore la testa del nervo ottico apparirà edematosa mentre, se si è affetti da neurite retrobulbare, la pupilla potrebbe apparire senza lesioni.
  • Esame del campo visivo.

Tenendo conto che la neurite ottica è spesso uno dei sintomi iniziali di patologie come la sclerosi multipla, lo specialista potrebbe anche richiedere esami aggiuntivi come:

  • Le analisi del sangue;
  • La tomografia a coerenza ottica (OCT);
  • La risonanza magnetica per immagini (RMI) del cervello e delle orbite: permette di evidenziare la presenza o meno di lesioni della mielina e predire così la presenza di sclerosi multipla, neuromielite ottica e altre anomalie del nervo ottico.

Quali trattamenti ci sono per la neurite ottica?

Nella maggior parte dei casi la neurite ottica è transitoria e la vista tende a migliorare spontaneamente nel giro di alcune settimane. Se però il disturbo tende a continuare significa che è presente una condizione sottostante che dev’essere risolta il prima possibile.

Le opzioni di trattamento quindi dipenderanno da quale sia questa causa scatenante:

  • Se la causa è infettiva: viene prescritta una terapia antibiotica mirata per eradicare l’agente infettivo.
  • Se è dovuta ad un disturbo invasivo della retina: si ricorre alla vitrectomia, un intervento chirurgico che viene eseguito internamente o esternamente all’occhio.
  • Se è legata a sclerosi multipla o neuromielite ottica: una terapia di corticosteroidi, somministrati prima per via endovenosa e poi orale, può accelerare il recupero della vista.

È importante ricordare che alte dosi di corticosteroidi possono provocare effetti collaterali indesiderati e, per questo motivo, vanno somministrate con attenzione e sempre seguendo le direttive del nostro medico curante.

Nel caso in cui la neurite ottica non risponda al trattamento cortisonico il medico può consigliare alcune terapie avanzate come:

  • Il plasma-exchange;
  • Le immunoglobuline attraverso endovena.

In modo da evitare eventuali casi di recidiva, il medico può consigliare anche di sottoporsi ad una terapia immunosoppressiva in modo da debellare definitivamente il disturbo.

Neurite retrobulbare: si può prevenire?

Non esiste una vera terapia specifica per prevenire la neurite retrobulbare ma una diagnosi precoce è cruciale per iniziare una cura in maniera tempestiva.

Per questo motivo è importante che tutti i pazienti predisposti a neurite ottica si sottopongano con regolarità a visite di controllo e risonanze magnetiche cerebrali. Questo è consigliato specialmente per gli individui che presentano i seguenti campanelli d’allarme:

  • Ipertensione;
  • Malattie autoimmuni;
  • Diabete;
  • Ipercolesterolemia;
  • Apnea notturna;
  • Insufficienza carotidea

Fonti

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NOTA BENE

I contenuti medici inclusi nel sito web sono stati scritti e rivisti da personale medico qualificato. Le informazioni contenute in questo sito sono presentate a solo scopo informativo e non intendono sostituire in alcun modo il parere del proprio medico curante o della visita specialistica. In nessun caso costituiranno la diagnosi o la prescrizione di un trattamento.


Massimo Notaro

Articolo supervisionato dal

Dott. Massimo Notaro

Medico chirurgo di Clinica Baviera Torino

Collabora con Clinica Baviera come Chirurgo Oculista dal 2011. Inizia ad esercitare la propria attività come oculista libero professionista presso diverse strutture a Napoli e Caserta e presso il proprio studio in provincia Napoli. E’ stato Dirigente Medico di I livello presso l`U.O.C di Oculistica dell’Ospedale regionale della Val d`Aosta U. Parini fino al 2011, quando inizia la sua collaborazione con Clinica Baviera. Il dott. Notaro esegue ogni anno moltissimi interventi di chirurgia oculare, come la chirurgia dei difetti refrattivi: miopia, ipermetropia, astigmatismo, con tecniche laser e impianto di lenti intraoculari (icl), intervento della cataratta con l’impianto di lenti multifocali.

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