Esame del campo visivo computerizzato: cos’è?

Salute degli occhi
Esame del campo visivo computerizzato: cos’è?
11/10/2021
campo visivo Tempo di lettura: 6 Minuti

La campimetria o perimetria computerizzata è un esame diagnostico utilizzato in ambito oculistico per verificare la presenza di alterazioni della sensibilità retinica e della funzionalità del nervo ottico.

Questo esame si concentra sulla valutazione delle singole aree del campo visivo sulla base delle loro reazioni (o assenza di esse) a diversi stimoli luminosi.

Che cos’è il campo visivo?

Il campo visivo umano è l’area percepita dal nostro occhio quando fissiamo lo sguardo in un determinato punto. Ha una forma conica il cui apice si trova sulla pupilla e viene solitamente misurato grazie ad uno strumento chiamato campimetro.

campo visivo

Esistono due principali tipologie di campo visivo: 

  • monoculare (la porzione di spazio registrata da un occhio solo) 
  • binoculare (la porzione di spazio registrata da entrambi gli occhi). 

È fondamentale studiare attentamente il campo visivo monoculare di entrambi gli occhi per verificare che uno dei due non sia ridotto rispetto all’altro il che potrebbe indicare un’alterazione della vista.

Convenzionalmente, per studiarlo meglio, si suddivide il campo visivo in un reticolo formato da quattro quadranti. Questi sono evidenziati dall’incrocio di due assi perpendicolari nel punto detto di fissazione, ovvero l’area centrale messa a fuoco dalla fovea (la parte della retina dotata di massima acutezza e nitidezza visiva). 

In cosa consiste il test del campo visivo?

Il test del campo visivo consiste nella valutazione della porzione di spazio che il paziente riesce ad osservare mantenendo lo sguardo fisso davanti a sé.

È un test relativamente rapido ed indolore: dura tra i 15 e i 40 minuti durante i quali il paziente viene fatto accomodare davanti ad un macchinario e invitato a poggiare il mento su un apposito supporto in modo da mantenere una posizione stabile.

A questo punto viene sottoposto ad alcuni test luminosi per determinare la portata del suo campo visivo e permettere al medico di valutare lo stato di salute ed eventuali danni alle vie ottiche.
Questa valutazione ha un valore:

  • Morfologico: verifica la presenza o meno di una patologia oculare e la sua estensione;
  • Funzionale: studia le variazioni della sensibilità retinica nelle diverse aree del campo visivo.
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A cosa serve l’esame del campo visivo: perché si effettua?

Come preannunciato, l’esame del campo visivo si effettua principalmente per rilevare eventuali alterazioni della vista in modo da diagnosticare e monitorare le patologie oculari responsabili. Se queste problematiche non vengono tenute sotto attenta osservazione possono portare gravi danni al paziente tra cui la perdita completa della visione periferica.

Le principali patologie responsabili di queste alterazioni del campo visivo sono:

Lo studio del campo visivo o campimetria è molto importante anche per le diagnosi in campo neurologico. Permette infatti di accertare la presenza o meno di patologie del sistema nervoso centrale che possono recare disordini alla vista. Tra queste vi sono:

  • Disordini cerebro-vascolari: trombosi, ischemia o lesioni encefaliti,
  • Infiammazioni: meningite e tumori cerebrali;
  • Traumi cranici.

Come si svolge l’esame?

L’esame del campo visivo viene effettuato in regime ambulatoriale presso un medico oculista, ha un costo ridotto e si svolge nei seguenti step:

  1. Il paziente viene invitato ad accomodarsi, appoggiare fronte e mento sull’apposito supporto e a fissare un preciso punto dello schermo davanti a sé (detto “punto di fissazione”) senza mai distogliere lo sguardo.
  2. Il medico esamina un occhio alla volta mentre sullo schermo appaiono in successione numerosi segnali luminosi di diversa intensità.
  3. Ogni volta che il paziente individua un segnale, gli viene chiesto di schiacciare un pulsante collegato alla macchina.

Alla fine dell’esame il computer analizza i dati ricevuti e fornisce la rappresentazione grafica della porzione di spazio che ciascun occhio riesce a percepire guardando davanti a sé.

Perché l’esame funzioni bisogna sempre fare attenzione ai seguenti comportamenti:

  • Rispettare le istruzioni del medico;
  • Non spostare lo sguardo per individuare meglio gli stimoli luminosi;
  • Non premere il pulsante in assenza di uno stimolo luminoso.

Quanto dura l’esame?

L’esame del campo visivo non ha una durata standard: di norma viene eseguito in circa 15-20 minuti per occhio quindi, qualora vengano esaminati entrambi gli occhi, l’esame avrà una durata complessiva di circa 40/45 minuti.

Una volta terminato l’esame verrà consegnato al paziente il referto del suo campo visivo nel quale saranno contenuti i dati relativi all’analisi effettuata e la conclusione diagnostica.

Quando è consigliato farlo?

Generalmente, l’esame del campo visivo può essere suggerito in seguito ad una visita oculistica nel corso della quale il paziente abbia dimostrato una diminuzione dell’acuità visiva e, eventualmente, l’alterazione del campo visivo.

Quest’ultima può manifestarsi nella forma di macchie, flash improvvisi, punti luminosi, aree appannate o offuscate e nella riduzione della capacità di percepire i colori. Questi disturbi possono naturalmente essere accompagnati da altri sintomi:

  • Dolore all’occhio;
  • Nausea;
  • Mal di testa;
  • Vertigini;
  • Senso di malessere generale;
  • Difficoltà nel linguaggio;
  • Paralisi

Per questo motivo, nei casi più gravi e complessi, la perimetria e la campimetria vengono accompagnate da esami ulteriori e approfonditi, volti ad individuare con maggiore certezza la causa del problema. Si consideri inoltre che, nel caso si abbia una patologia diagnosticata, l’esame deve essere effettuato almeno due volte all’anno.

È necessario prepararsi prima dell’esame?

Per sottoporsi all’esame non è necessario seguire particolari norme di preparazione, come ad esempio l’essere a digiuno o l’essere accompagnati alla visita, né è richiesta alcuna dilatazione della pupilla.

In ogni caso, è importante che il paziente porti con sé tutta la documentazione oculistica in suo possesso in modo che possa essere visionata dallo specialista che effettua l’esame. Inoltre, qualora si soffra di disturbi della vista, non vanno dimenticati i propri occhiali correttivi.

Quali sono gli altri esami del campo visivo umano?

Esistono differenti esami che analizzano il campo visivo.

  • La griglia di Amsler: è un test che analizza le anomalie della parte centrale del campo visivo. Il test è molto semplice: consiste nel mettere a fuoco lo sguardo su un punto centrale di una griglia in bianco e nero, in un ambiente illuminato e ad una distanza di circa 30 cm. Il test viene eseguito con un occhio alla volta. Questo esame è in grado di riscontrare zone cieche, linee distorte, zone annebbiate e serve per la diagnosi di DML.
  • Il perimetro di Goldaman: è un test che permette lo studio del campo visivo periferico. Questo viene impiegato per la diagnosi dei deficit della vista neurologici, come la perdita della vista per metà del campo visivo (amiopsie).

Ci sono controindicazioni o rischi?

Lo studio del campo visivo non è invasivo e non presenta rischi particolari per la vista. L’unica cosa che si richiede è un’evidente attenzione.

Pur non esistendo controindicazioni, per raggiungere un risultato attendibile è necessario – per la natura stessa dell’esame – che il paziente sia in grado di collaborare attivamente e rispondere alle richieste dello specialista.

Fonti

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NOTA BENE

I contenuti medici inclusi nel sito web sono stati scritti e rivisti da personale medico qualificato. Le informazioni contenute in questo sito sono presentate a solo scopo informativo e non intendono sostituire in alcun modo il parere del proprio medico curante o della visita specialistica. In nessun caso costituiranno la diagnosi o la prescrizione di un trattamento.


Dott. Federico Fiorini

Articolo supervisionato dal

Dott. Federico Fiorini

Medico chirurgo e Direttore Sanitario di Clinica Baviera Bologna

Collabora con Clinica Baviera come Chirurgo Oculista e Direttore Sanitario di Clinica Baviera Bologna dal 2020. È esperto in topografia corneale, oct, fluorangiografia, laser retinico e yag laser per la cataratta secondaria. Nella sua carriera ha svolto oltre 12.500 interventi tra chirurgia della Cataratta, chirurgia della Presbiopia, della Cornea, dello Pterigio, chirurgia del Glaucoma, chirurgia refrattiva e impianti di lente da camera posteriore (ICL). Esperto di chirurgia Palpebrale (Ectropion/Entropion, Dermatocalasi, Xantelasma, Calazio) e delle vie Lacrimali. Nel 2017 ha pubblicato una tecnica personale per la chirurgia dello Pterigio.

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  • franco ha detto:

    ho fatto esame del campo visivo non e andato molto bene . perche non mi e stato spiegato come funzionava bene prima di farlo lo rifarei se serve ora che so come funziona

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