Pterigio occhio e opacità corneale: cos’è?

Salute degli occhi
Pterigio occhio e opacità corneale: cos’è?
21/01/2021
Pterigio - Clinica Baviera Tempo di lettura: 4 Minuti

Lo Pterigio è una neoformazione benigna del tessuto congiuntivale (membrana che ricopre il bulbo oculare). È una malattia non autolimitante, ma progressiva che tende ad invadere la parte più centrale della cornea, detta “zona ottica”, e quindi ad interferire sempre più con la visione. L’occhio si appanna progressivamente.

Come si presenta e da cosa è caratterizzato?

Presente solo su un occhio o su entrambi, lo pterigio è un’escrescenza carnosa che assume di solito una forma triangolare e che da la sensazione di avere sull’occhio una patina, una macchia opaca. La sua crescita è incostante, imprevedibile e con un’alta probabilità di recidiva, ma quello che si vede, anche a occhio nudo, rappresenta solamente la punta dell’iceberg, la vera patologia si sviluppa in maniera subdola sotto la congiuntiva, cioè in area non visibile.

Quali sono le cause dello pterigio?

Tra le cause ricordiamo l’esposizione diretta ai raggi solari, vento, polvere, fumo, la secchezza oculare e recentemente sono state introdotte cause genetico-ereditarie.

Quali sono i sintomi?

Nella fase iniziale la sintomatologia è scarsa e si può limitare unicamente ad una saltuaria sensazione di corpo estraneo (sabbiolina negli occhi). Si avverte una leggera irritazione, secchezza oculare, rossore dell’occhio ma, con il tempo, la zona di accrescimento si arrossa sempre più, tanto che l’occhio inizia a lacrimale e la visione risulta offuscata. Nelle fasi più evolute la vista viene inficiata causandone una riduzione secondaria alla comparsa di un astigmatismo irregolare provocato dalla crescita progressiva dello Pterigio.

Quali sono i fattori di rischio?

Sebbene le cause della crescita di questo “velo” all’interno dell’occhio non siano state del tutto determinate, ci sono alcuni fattori o attività che possono causarne la comparsa:

  • Esposizione prolungata alla luce solare
  • Le frequenti prestazioni di sport e altre attività all’aperto e a contatto con l’acqua
  • Lavorare o essere esposti a sostanze chimiche dannose

Quali sono gli esami da fare, diagnosi e terapia?

La diagnosi dello pterigio viene effettuata durante una visita oculistica e può avvenire semplicemente a occhio nudo o attraverso l’osservazione della lampada a fessura. Esistono degli esami come la Topografia Corneale e l’OCT del segmento anteriore che aiutano lo specialista nella stadiazione della malattia.

Per quanto riguarda la terapia, nella prima fase può essere medica ma nella seconda deve essere chirurgica.

Essendo una patologia recidivante, nell’ultimo ventennio sono state provate molte tecniche ma tutte si sono rilevate inefficaci a causa di un alto tasso di recidive post operatorie (35-40%).

In cosa consiste la tecnica dell’innesto

Da alcuni anni, per promuovere la rimozione dello pterigio, si utilizza la tecnica dell’innesto autologo di congiuntiva suturata con colla biologica, in alcuni casi associata ad un rimodellamento laser della cornea (PTK).

Questa tecnica è stata rivisitata e pubblicata da me nel 2017 con risultati molto soddisfacenti sia dal punto di vista estetico-funzionale che da quello delle recidive che è sceso fino al 1%.

In cosa consiste l’intervento chirurgico e qual è il rischio di recidiva?

È un’operazione semplice e ambulatoriale che consiste nell’escissione della membrana dopo aver effettuato un’anestesia locale. Nella maggior parte dei casi i risultati dell’operazione sono positivi proprio perché tale operazione è stata ragionata per essere efficace, sicura e avere un bassissimo tasso di recidiva (1%).

Dopo l’intervento, può risultare necessario prelevare un lembo di congiuntiva sana dallo stesso occhio o dall’altro per svolgere il cosiddetto “autotrapianto di congiuntiva”.

Lo pterigio non deve essere confuso con la cataratta, poiché quest’ultima si verifica perché il cristallino naturale perde la sua trasparenza.

Lo pterigio può essere prevenuto?

Anche se non esiste una modalità di prevenzione infallibile, le seguenti raccomandazioni possono essere particolarmente significative proprio per ridurre le probabilità che appaia questa sottile membrana trasparente:

  • Indossare occhiali da sole di qualità
  • Evitare l’esposizione eccessiva alla luce solare
  • Seguire una dieta appropriata e benefica per gli occhi, che includa vitamina A, C, E e antiossidanti
  • Evitare ambienti secchi e polverosi
  • Cercare di non abusare dell’aria condizionata

È importante sottolineare che non vi sono colliri o pomate capaci di eliminare uno pterigio o di bloccarne la crescita sebbene nei casi più lievi si possano utilizzare colliri lubrificanti per diminuire il senso di fastidio e l’irritazione.

Fonte

Dott. Federico Fiorini

Articolo supervisionato dal

Dott. Federico Fiorini

Medico chirurgo e Direttore Sanitario di Clinica Baviera Bologna

Collabora con Clinica Baviera come Chirurgo Oculista e Direttore Sanitario di Clinica Baviera Bologna dal 2020. È esperto in topografia corneale, oct, fluorangiografia, laser retinico e yag laser per la cataratta secondaria. Nella sua carriera ha svolto oltre 12.500 interventi tra chirurgia della Cataratta, chirurgia della Presbiopia, della Cornea, dello Pterigio, chirurgia del Glaucoma, chirurgia refrattiva e impianti di lente da camera posteriore (ICL). Esperto di chirurgia Palpebrale (Ectropion/Entropion, Dermatocalasi, Xantelasma, Calazio) e delle vie Lacrimali. Nel 2017 ha pubblicato una tecnica personale per la chirurgia dello Pterigio.

. . . . . .

NOTA BENE

I contenuti medici inclusi nel sito web sono stati scritti e rivisti da personale medico qualificato. Le informazioni contenute in questo sito sono presentate a solo scopo informativo e non intendono sostituire in alcun modo il parere del proprio medico curante o della visita specialistica. In nessun caso costituiranno la diagnosi o la prescrizione di un trattamento.



Lascia un commento