Entropion (palpebra rivolta verso l’interno). Cos’è e come appare?

Salute degli occhi
Entropion (palpebra rivolta verso l’interno). Cos’è e come appare?
13/04/2021
occhi gonfi Tempo di lettura: 5 Minuti

L’entropion della palpebra, insieme alla ptosi palpebrale, è una delle malposizioni palpebrali più comuni: si verifica quando il bordo della palpebra subisce una rotazione, ripiegandosi verso la parte interna del bulbo oculare. Di conseguenza, le ciglia danneggiano la superficie della cornea, causando anche possibili ulcere e cheratiti. Questo disturbo può interessare sia la palpebra superiore che quella inferiore: nel primo caso, però si tratta di una condizione piuttosto rara e, solitamente, riconducibile a patologie specifiche.

Quando l’entropion colpisce la palpebra inferiore, il bordo palpebrale e, conseguentemente, le ciglia esercitano un attrito sulla cornea e sulla congiuntiva (la membrana che riveste la superficie interna della palpebra e la parte bianca del bulbo oculare): questo strofinamento può essere all’origine di sintomi e fastidi quali irritazione, fotofobia, lacrimazione abbondante, dolore, arrossamento e, nei casi peggiori, di disturbi visivi veri e propri.

È importante non confondere l’entropion con una possibile trichiasi. Quest’ultima, infatti, consiste in una alterazione nel processo di crescita delle ciglia: il bordo oculare è posizionato correttamente (dunque, non c’è malposizione), ma queste ultime crescono in modo anomalo verso l’interno dell’occhio. Questo disturbo va distinto anche dalla distichiasi a causa della quale, sul margine interno del bordo palpebrale, compare una fila ulteriore di ciglia.

Quali sono le cause dell’entropion?

L’entropion può avere diverse cause. Tra le più comuni vi sono:

  • L’indebolimento o il rilassamento dei muscoli che circondano l’occhio come naturale conseguenza del normale processo di invecchiamento. In questo caso, come approfondiremo meglio successivamente, si è soliti parlare di entropion involutivo o entropion senile. Si tratta dunque di un disturbo abbastanza comune negli anziani proprio perché legato al procedere degli anni. 
  • Paralisi del nervo facciale.
  • Contrazione del muscolo orbicolare dell’occhio (in questo caso si parla di entropion spastico).
  • Presenza di un trauma nella zona oculare.
  • Processo di cicatrizzazione dopo un’ustione o una malattia come il tracoma, ovvero un’infezione batterica della congiuntiva che rappresenta la principale causa di cecità infettiva nel mondo. In questo caso, si parlerà tendenzialmente di entropion cicatriziale.
  • Solitamente, è raro che l’entropion si verifichi a causa di malformazioni congenite e, nei neonati, difficilmente provoca seri problemi, oltre a sintomi come arrossamento, irritazione o lacrimazione, dato che le loro ciglia non sono abbastanza forti e robuste da danneggiare o ferire la cornea.
Occhio normale e occhio con Entropion

Quali sono i sintomi dell’entropion?

La sintomatologia legata all’entropion ha un carattere di forte gradualità: inizialmente, infatti, il paziente potrebbe accusare solo un generale senso di fastidio e irritazione all’occhio che, col passare del tempo, diviene sempre più forte tanto che un ritardo significativo nella diagnosi e nel trattamento potrebbero far sì che il continuo sfregamento delle ciglia sulla superficie oculare causi infezioni e cicatrici vere e proprie.

 In generale, le manifestazioni sintomatiche dell’entropion includono:

  • dolore nell’area colpita da disturbi.
  • ipersensibilità agli agenti atmosferici come la luce o il vento.
  • arrossamento della zona oculare.
  • sensazione di corpo estraneo nell’occhio.
  • disturbi visivi: in particolare, si verifica spesso una riduzione della capacità visiva, soprattutto quando l’entropion ha già iniziato a danneggiare la cornea.
  • lacrimazione eccessiva.
  • incrostazioni oculari (rare).
  • rilassamento della pelle intorno all’occhio.
  • chiusura involontaria delle palpebre.

Quali sono i tipi di entropion?

Esistono, pertanto, diversi tipi di entropion che vengono classificati in base alla loro eziologia, cioè alle cause per cui si verificano. 

In particolare, l’entropion della palpebra inferiore può essere distinto in involutivo/senile, cicatriziale, spastico, congenito. Esaminiamo queste forme in modo più approfondito:

Entropion involutivo/senile: si tratta della forma più comune e frequente, legata all’età. Esso si verifica a causa dell’invecchiamento delle strutture oculari (la cosiddetta ipertonia), in particolare dei muscoli che danno mobilità alla palpebra e che smettono di funzionare allo stesso livello di efficienza di prima. Inoltre, la pelle delle palpebre subisce un processo di graduale allungamento o rilassamento che rende ancora più difficoltoso per la palpebra svolgere la sua funzione. Questo tipo di entropion può colpire una o tutte e due le palpebre inferiori anche se, solitamente, tenderà nel tempo a riguardarle entrambe.

Entropion cicatriziale: in questo caso, il problema si manifesta perché si è verificato un processo di cicatrizzazione sul bordo delle ciglia che ha portato a una rotazione della parte interna della palpebra. Le cicatrizzazioni possono essere infiammatorie, autoimmuni, infettive, chirurgiche, traumatiche o di origine farmacologica. In altre parole, l’ectropion cicatriziale è la diretta conseguenza di traumi, interventi chirurgici pregressi, infezioni o ustioni riguardati la zona oculare.

Entropion spastico: si verifica come la conseguenza di alterazioni dei muscoli oculari, normalmente causate da processi infiammatori o infezioni. In questo caso, quindi, le ciglia sfregano direttamente contro la superficie corneale a causa di una contrazione spasmodica del muscolo orbicolare dell’occhio (che, in altre parole, porta il paziente a chiudere gli occhi in risposta ad una sensazione di forte dolore).

– Entropion congenito: questa forma ha un’origine prettamente genetica dunque si configura come un disturbo presente fin dalla nascita.

Qual è il trattamento per l’entropion?

Per impostare il giusto trattamento per l’entropion, è importante determinarne la causa. Per questo motivo, la diagnosi comporta necessariamente una visita oculistica specialistica. Nei casi più gravi, normalmente la strategia migliore consiste nel sottoporsi ad un intervento chirurgico nel corso del quale l’oftalmologo riposizionerà le palpebre in modo corretto. Bisogna anche tenere presente che esistono diverse tecniche chirurgiche, la cui scelta dipenderà essenzialmente dal tipo di entropion, dalla severità del problema e dall’origine del problema. In generale, tuttavia, si tratta di un intervento eseguito in regime ambulatoriale e che prevede un’anestesia locale.  

Nei casi più lievi, invece, l’oftalmologo raccomanderà l’uso di un trattamento lubrificante prima di optare, eventualmente, per la procedura chirurgica.

La terapia medica è indicata solo per la prevenzione e il trattamento della congiuntivite e della cheratite secondaria e solo l’entropion spastico può essere temporaneamente tenuto sotto controllo con sedute ripetute di chemodenervazione chimica con tossina botulinica.

Che fare prima dell’intervento?

Nella fase antecedente l’intervento chirurgico, è necessario mettere in atto alcuni accorgimenti e misure funzionali a prevenire o ridurre il più possibile il danneggiamento della cornea. A tal proposito, uno dei rimedi più comuni consiste nell’utilizzare un cerotto di carta per favorire lo srotolamento meccanico della palpebra. Può risultare particolarmente utile e adatto anche l’utilizzo di un lubrificante artificiale – sotto forma di gel o pomate – per mitigare i sintomi più fastidiosi e arginare il danno legato allo sfregamento.

Fonti

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NOTA BENE

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Dott. Federico Fiorini

Articolo supervisionato dal

Dott. Federico Fiorini

Medico chirurgo e Direttore Sanitario di Clinica Baviera Bologna

Collabora con Clinica Baviera come Chirurgo Oculista e Direttore Sanitario di Clinica Baviera Bologna dal 2020. È esperto in topografia corneale, oct, fluorangiografia, laser retinico e yag laser per la cataratta secondaria. Nella sua carriera ha svolto oltre 12.500 interventi tra chirurgia della Cataratta, chirurgia della Presbiopia, della Cornea, dello Pterigio, chirurgia del Glaucoma, chirurgia refrattiva e impianti di lente da camera posteriore (ICL). Esperto di chirurgia Palpebrale (Ectropion/Entropion, Dermatocalasi, Xantelasma, Calazio) e delle vie Lacrimali. Nel 2017 ha pubblicato una tecnica personale per la chirurgia dello Pterigio.

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