Dacriocistite: cos’è e come trattarla??

Salute degli occhi
Dacriocistite: cos’è e come trattarla??
07/07/2023
Tempo di lettura: 4 Minuti

La dacriocistite è l’infiammazione del sacco lacrimale, una delle parti dell’apparato lacrimale che è il sistema responsabile della produzione di lacrime all’interno del bulbo oculare e del suo drenaggio.

Questa infiammazione corrisponde ad un’infezione acuta o cronica nella suddetta zona e di solito colpisce un solo occhio (è unilaterale). La dacriocistite è la forma più comune di infiammazione dei dotti lacrimali e di solito colpisce soprattutto i neonati (l’infezione congenita si verifica al momento del parto o è dovuta all’ostruzione congenita del dotto lacrimale) e le donne oltre i 40 o 50 anni di età.

Cosa causa la dacriocistite?

La causa principale della dacriocistite è l’ostruzione del dotto lacrimale (dacriostenosi), che collega il sacco lacrimale alla cavità nasale. Questa ostruzione provoca l’accumulo di lacrime e, di conseguenza, la comparsa di alcuni tipi di batteri. Altre cause di dacriocistite possono essere:

  • Crescita di tessuto adiacente;
  • Traumi nasali o all’occhio;
  • Sinusite;
  • Tumore e polipi nasali;
  • Infiammazioni;
  • Rinite;
  • Deviazione del setto.
Occhio normale e occhio ostruito

Quali sono i sintomi?

I principali sintomi della dacriocistite sono:

  • Febbre;
  • Epifora (lacrimazione costante);
  • Sacco lacrimale infiammato (arrossamento della pelle dell’angolo interno dell’occhio causato da un’infiammazione);
  • Edema palpebrale (sacco lacrimale gonfio con accumulo di liquido);
  • Secrezione mucosa;
  • Dolore (nel canthus interno della palpebra);
  • Congiuntiviti di vario tipo;
  • Anomalie palpebrali, come la blefarite (infiammazione della palpebra), di solito trattate da un’oculista specializzato in chirurgia oculoplastica.

Il trattamento della dacriocistite dipenderà dalla causa che l’ha prodotta e se si tratta di un processo acuto o cronico.

Quali sono i sintomi della dacriocistite neonatale?

I principali sintomi di questo problema congenito sono:

  • Presenza di epifora o di lacrimazione passiva e costante (questo sintomo fa sì che il medico differenzi questa patologia dal glaucoma congenito).
  • Crosta sulle palpebre.
  • Ridimensionamento della pelle della palpebra inferiore.
  • Presenza di una ciste nell’angolo interno dell’occhio e sul retro del naso a causa di un’infiammazione del sacco lacrimale.
  • Congiuntiva ridimensionata.
  • Aspetto di pus.

Come diagnosticare la dacriocistite?

Per una corretta diagnosi, il medico valuta la presenza di segni clinici tipici della dacriocistite:

  • Gonfiore;
  • Arrossamento dell’angolo interno dell’occhio;
  • Febbre;
  • Eccessiva lacrimazione.

Nel caso fosse presente una secrezione purulenta dal sacco lacrimale, può essere prelevato un campione della sostanza e analizzato per determinare quale microrganismo causa l’infezione.

Per confermare la diagnosi il medico di fiducia sottopone il paziente al lavaggio delle vie lacrimali per verificare la presenza o meno di un’ostruzione completa o parziale. 

Altri metodi di accertamento includono:

  • Analisi del reflusso punctale;
  • Dacriocistografia;
  • TAC dell’orbita e dei seni paranasali.

Dacriocistite acuta e cronica: cos’è? 

La dacriocistite è una patologia che può essere classificata secondo la cronologia dell’infezione in acuta o cronica. La dacriocistite acuta è un’infiammazione che produce un considerevole dolore e richiede un trattamento precoce per evitare possibili complicazioni nella salute visiva del paziente.

Nel giro di poche ore questa patologia provoca:

  • Infiammazioni;
  • Edemi;
  • Eritemi;
  • Dolori.

In alcuni casi vi è anche secrezione, infezione delle strutture perioculari e accumulo di pus con il rischio che l’ascesso si rompa e si formi una fistola.

Come curare dacriocistite acuta nell’occhio?

La dacriocistite acuta richiede un trattamento urgente che consiste in un trattamento antibiotico (orale o endovenoso), antinfiammatorio e/o analgesico per evitare complicazioni e fermare l’infezione. Il trattamento chirurgico risulta necessario nelle seguenti situazioni:

  • In caso di ascesso;
  • Se la dacriocistite diventa cronica e si verificano episodi ricorrenti; 

La procedura più comunemente usata è la dacriocystorhinostomia, che consiste nel creare un nuovo condotto per drenare la ghiandola lacrimale gonfia, diventando uno dei rimedi più efficaci.

La dacriocistite può essere trattata anche con una cura naturale che prevede l’applicazione di impacchi caldi sulla zona interessata e massaggi per aiutare il drenaggio del liquido lacrimale.

Nel caso di trattamento della dacriocistite nei neonati, invece, le procedure possono essere conservative e/o innocue (compressione del sacco lacrimale) o chirurgiche mediante cateterizzazione del dotto lacrimale, a seconda della situazione e dell’età del paziente. L’efficacia del paziente verrà appurata grazie al test di Jones. 

Quando è consigliato l’intervento?

Nella maggior parte dei casi che si verificano negli adulti, il trattamento con farmaci antibiotici è di solito sufficiente a risolvere la situazione. Tuttavia, quando si tratta di dacriocistite cronica, la chirurgia è di solito il trattamento scelto dall’oculista specializzato nei dotti lacrimali.

D’altra parte, nel caso della dacriocistite neonatale, nel 90% dei bambini affetti da questa patologia dell’occhio, il dotto lacrimale ostruito si libera da solo tra i 9 e i 12 mesi di età senza bisogno di procedere con l’intervento e senza ricorrere a rimedi naturali. Se questa situazione non viene risolta, si possono adottare misure alternative, sia conservative che chirurgiche.

Esistono complicazioni se non viene trattata?

La dacriocistite non trattata, o dacriocistite non ridotta dall’uso di determinate misure mediche, può portare a:

  • Cellulite periorbitale: questo problema è un’infezione della palpebra o della pelle intorno all’occhio. È meno grave della cellulite orbitale;
  • Dermatite;
  • Congiuntivite.

Fonti

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NOTA BENE

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Dott. Federico Fiorini

Articolo supervisionato dal

Dott. Federico Fiorini

Medico chirurgo e Direttore Sanitario di Clinica Baviera Bologna

Collabora con Clinica Baviera come Chirurgo Oculista e Direttore Sanitario di Clinica Baviera Bologna dal 2020. È esperto in topografia corneale, oct, fluorangiografia, laser retinico e yag laser per la cataratta secondaria. Nella sua carriera ha svolto oltre 12.500 interventi tra chirurgia della Cataratta, chirurgia della Presbiopia, della Cornea, dello Pterigio, chirurgia del Glaucoma, chirurgia refrattiva e impianti di lente da camera posteriore (ICL). Esperto di chirurgia Palpebrale (Ectropion/Entropion, Dermatocalasi, Xantelasma, Calazio) e delle vie Lacrimali. Nel 2017 ha pubblicato una tecnica personale per la chirurgia dello Pterigio.

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