Salute degli occhi
13/11/2023
Tempo di lettura: 7 Minuti

Un’escrescenza carnosa dell’occhio o un ispessimento, noti anche come pinguecula o pterigio, è una crescita anormale della congiuntiva, una membrana trasparente che ricopre la sclera o la parte bianca dell’occhio.

Tale crescita assume una forma triangolare e normalmente si estende dalla congiuntiva verso il centro della cornea. Si manifesta sotto forma di una specie di tessuto biancastro sul bordo interno o esterno della cornea e le sue dimensioni sono variabili.

Qual è la differenza tra pinguecula e pterigio? 

Nel caso che sia piccola di forma rotonda, cioè una pallina di grasso delle dimensioni di un chicco di riso, si chiama pinguecula. A volte, detta escrescenza carnosa oculare inizia a crescere verso la pupilla, arrivando ad invadere la cornea. In questo caso parliamo di pterigio.

Perché appare?

Le cause del verificarsi di questa carnosità sono sconosciute, anche se gli oftalmologi hanno iniziato a stabilire una serie di relazioni o fattori di rischio che predispongono alla loro apparizione. Le più comuni sono:

  • L’esposizione prolungata ai raggi ultravioletti del sole senza un’adeguata protezione.
  • Ambienti con un’alta concentrazione di inquinamento o molta polvere.
  • Esposizione a prodotti chimici.

Quando appare la pinguecola ha le dimensioni di un chicco di riso e si presenta come un puntino bianco sulla sclera dell’occhio, un’elevazione dell’area della congiuntiva che assume un aspetto ruvido. Questo tumore, di natura benigna, può comparire negli adulti di qualsiasi età, ma di norma le persone anziane hanno maggiori possibilità di soffrirne.

Occhio normale e occhio con pterigio

Quali sono le cause più comuni dello pterigio o pinguecola?

Ogni caso è diverso e non tutte le persone reagiscono allo stesso modo. Tuttavia le seguenti condizioni sono generalmente considerate tra le principali cause di quest’anomalia:

  • Eccessiva esposizione alla luce solare: le persone che trascorrono buona parte della giornata all’aperto hanno maggiori possibilità di soffrire di pinguecola. Da qui l’importanza di indossare sempre occhiali da sole che ci proteggano dai raggi UV del sole anche durante i mesi più freddi dell’anno.
  • Esposizione al vento o a climi con alto inquinamento: una delle cause più comuni in seguito alla capacità del vento di trasportare residui di polvere e sostanze nocive per i nostri occhi.
  • Sindrome dell’occhio secco: una circostanza che favorisce la comparsa di queste escrescenze perché l’occhio non ha una lubrificazione adeguata, la congiuntiva è più danneggiata del solito si può incorrere più facilmente nella comparsa di questo tipo di tumore benigno. 

Quali sono i sintomi?

I sintomi di questa escrescenza carnosa sono direttamente proporzionali alla dimensione del problema, essendo in grado di essere totalmente asintomatici se piccoli, fino ad impedire la visione quando lo pterigio raggiunge una dimensione così grande da coprire la cornea.

Questo è l’insieme di sintomi che possono verificarsi:

  • Sensazione di corpo estraneo.
  • Occhi rossi.
  • Difficoltà visive di grado maggiore o minore.
  • Favorire la comparsa di astigmatismo.

In caso di pinguecola infiammata (pingueculite) i sintomi più comuni sono: irritazione cronica della superficie oculare, secchezza, ridotta produzione di lacrime e occhi rossi. Tuttavia il sintomo principale di questa patologia oculare è la comparsa di un punto bianco sulla congiuntiva. 

Quali sono gli esami da fare, diagnosi e terapia?

La diagnosi dello pterigio viene effettuata durante una visita oculistica e può avvenire semplicemente a occhio nudo o attraverso l’osservazione della lampada a fessura. Esistono degli esami come la Topografia Corneale e l’OCT del segmento anteriore che aiutano lo specialista nella stadiazione della malattia.

Possibili trattamenti: collirio o chirurgia

Il trattamento di questa carnosità dovrebbe essere deciso dall’oftalmologo in base a 4 fattori di base:

  1. La misura che raggiunge.
  2. La velocità di crescita
  3. Fase in cui si trovi.
  4. Se influisca o meno sulla visione

Come regola generale, quando i sintomi non vanno oltre il piccolo disagio negli occhi e le dimensioni non sono molto grandi, non è necessario alcun trattamento specifico. Questo è il caso delle pinguecole che oltre ad essere piccole non influenzano la cornea, quindi di solito sono innocue. Spesso è raccomandato l’utilizzo di lacrime artificiali per ridurre il fastidio dell’escrescenza e un trattamento a base di farmaci antinfiammatori che mitigano gli effetti di questo problema. 

Tuttavia, se il problema persiste e, soprattutto, se l’escrescenza carnosa aumenta di dimensioni e colpisce la cornea, allora lo pterigio dovrebbe essere trattato; esistono due tipi di trattamenti:

  • Collirio steroide per ridurre l’infiammazione e i colliri lubrificanti per ridurre il disagio. Questa opzione è di solito utilizzata quando lo pterigio è nella sua fase iniziale e le sue dimensioni sono piccole.
  • Chirurgia oculare. Nel caso in cui lo pterigio persista e diventi grande fino a colpire l’area della pupilla o diventi anti-estetico. L’asportazione chirurgica viene eseguita con anestesia locale e non è necessaria il ricovero del paziente. Consiste sostanzialmente nell’esportazione della carnosità e, talvolta, nella sua sostituzione con una piccola porzione della congiuntiva del paziente. 

È importante ricordare che questa escrescenza tende a riapparire di solito, quindi la chirurgia non è sempre una garanzia dell’eliminazione definitiva del problema. Inoltre prima di decidere verso quale trattamento optare è fondamentale rivolgersi al proprio oftalmologo che indirizzerà il paziente alla cura più adatta a lui.

In cosa consiste la tecnica dell’innesto?

Da alcuni anni, per promuovere la rimozione dello pterigio, si utilizza la tecnica dell’innesto autologo di congiuntiva suturata con colla biologica, in alcuni casi associata ad un rimodellamento laser della cornea (PTK).

Questa tecnica è stata rivisitata e pubblicata da me nel 2017 con risultati molto soddisfacenti sia dal punto di vista estetico-funzionale che da quello delle recidive che è sceso fino al 1%.

In cosa consiste l’intervento chirurgico e qual è il rischio di recidiva?

È un’operazione semplice e ambulatoriale che consiste nell’escissione della membrana dopo aver effettuato un’anestesia locale. Nella maggior parte dei casi i risultati dell’operazione sono positivi proprio perché tale operazione è stata ragionata per essere efficace, sicura e avere un bassissimo tasso di recidiva (1%).

Dopo l’intervento, può risultare necessario prelevare un lembo di congiuntiva sana dallo stesso occhio o dall’altro per svolgere il cosiddetto “autotrapianto di congiuntiva”.

Lo pterigio non deve essere confuso con la cataratta, poiché quest’ultima si verifica perché il cristallino naturale perde la sua trasparenza.

Cosa fare dopo l’intervento? 

Dopo l’intervento al paziente può essere richiesto di mantenere l’occhio bendato per diversi giorni. Nelle settimane successive l’occhio può essere arrossato e recare fastidio, perciò verrà somministrata una terapia a base di antibiotici, corticosteroidi e gel topici per mantenere una costante lubrificazione e permettere all’innesto di unirsi ai tessuti circostanti. È oltremodo importante mantenere l’occhio pulito durante questo lasso di tempo ed evitare di stofinarlo.

Nel caso siano stati utilizzati punti di sutura, questi cadranno o si riassorbiranno da soli. Se ciò non dovesse avvenire entro 3-4 settimane, i punti verranno rimossi dal medico curante.

Come prevenire la pinguecola o pterigio?

Come abbiamo visto, anche se non c’è una garanzia che il problema si risolva, evitare certe abitudini o situazioni quotidiane, può favorire la prevenzione della escrescenza oculare.

  • Occhiali da sole omologati (preferibilmente acquistati da un ottico), poiché questi ci proteggeranno da entrambi i raggi del sole (UVA e UVB) e dal vento, così come da un gran numero di particelle presenti in esso. In effetti, l’uso di occhiali da sole dovrebbe essere comune fintanto che ci troviamo in un ambiente all’aperto, poiché è il modo migliore per prendersi cura dei nostri occhi in situazioni o in ambienti che possono rappresentare un pericolo per la nostra vista.
  • Trattamento dell’occhio secco per evitare che ai nostri occhi manchino la quantità e la qualità di lacrime necessarie per la sua corretta lubrificazione. In questo senso, è essenziale integrare le lacrime naturali con quelle artificiali quando la lacrimazione naturale non è buona, cosa che può essere fatta con la normale somministrazione di lacrime artificiali sotto forma di colliri o gocce per gli occhi. Le lacrime artificiali si possono acquistare direttamente in farmacia e possono essere utilizzate quando necessario.
  • Utilizzare occhiali che filtrano la luce blu degli schermi, che è quella più dannosa per i nostri occhi. Questi occhiali aiutano ad evitare che l’occhio si stanchi in modo eccessivo passando molte ore davanti al computer, questo aiuta anche ad evitare che si asciughi eccessivamente. La combinazione di questo tipo di occhiali davanti allo schermo, associati all’utilizzo di lacrime artificiali, è il modo migliore per evitare la secchezza oculare e i suoi possibili effetti collaterali, come la pingueculite.

Fonti

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NOTA BENE

I contenuti medici inclusi nel sito web sono stati scritti e rivisti da personale medico qualificato. Le informazioni contenute in questo sito sono presentate a solo scopo informativo e non intendono sostituire in alcun modo il parere del proprio medico curante o della visita specialistica. In nessun caso costituiranno la diagnosi o la prescrizione di un trattamento.


Dott. Federico Fiorini

Articolo supervisionato dal

Dott. Federico Fiorini

Medico chirurgo e Direttore Sanitario di Clinica Baviera Bologna

Collabora con Clinica Baviera come Chirurgo Oculista e Direttore Sanitario di Clinica Baviera Bologna dal 2020. È esperto in topografia corneale, oct, fluorangiografia, laser retinico e yag laser per la cataratta secondaria. Nella sua carriera ha svolto oltre 12.500 interventi tra chirurgia della Cataratta, chirurgia della Presbiopia, della Cornea, dello Pterigio, chirurgia del Glaucoma, chirurgia refrattiva e impianti di lente da camera posteriore (ICL). Esperto di chirurgia Palpebrale (Ectropion/Entropion, Dermatocalasi, Xantelasma, Calazio) e delle vie Lacrimali. Nel 2017 ha pubblicato una tecnica personale per la chirurgia dello Pterigio.

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