Cos’è il corpo ciliare e a cosa serve?

Salute degli occhi
Cos’è il corpo ciliare e a cosa serve?
22/03/2022
vitrectomia Tempo di lettura: 3 Minuti

Il corpo ciliare è una struttura del bulbo oculare che, insieme alla coroide e all’iride, forma la tonaca vascolare dell’occhio o uvea. Si occupa sia della produzione dell’umor acqueo, che del controllo dell’accomodazione, ovvero, la messa a fuoco delle immagini.

Com’è la sua anatomia?

Il corpo ciliare è una struttura a forma di anello che si trova tra la coroide (uno degli strati che compone la parete del bulbo oculare) e l’iride (la parte contrattile dell’occhio). Insieme, questi tre elementi (corpo ciliare, coroide e iride) formano l’uvea.

Il corpo ciliare presenta due zone o aree nettamente differenti:

  1. Muscolo ciliare. L’area muscolare formata da fibre circolari e longitudinali che consentono l’accomodazione a distanza (complesso processo che permette di mettere a fuoco gli oggetti lontani e vicini).
  2. Processi ciliari. Si trovano nella camera posteriore del bulbo oculare e contengono capillari che secernono un liquido noto come umore acqueo. L’umore acqueo è un liquido incolore che si trova nella camera anteriore dell’occhio. Serve a nutrire e ossigenare le strutture del bulbo oculare dove non arriva il flusso sanguigno.
Corpo ciliare

A cosa serve il muscolo ciliare?

Il muscolo ciliare è responsabile dei corretti adattamenti del cristallino e della messa a fuoco della vista da tutte le distanze (da vicino e da lontano). Con l’avanzare dell’età, il cristallino perde la sua elasticità e, di conseguenza, inizia progressivamente a perdere efficienza e capacità di adattamento. Ciò significa che arriva il momento in cui non siamo più in grado di distinguere e mettere a fuoco in modo nitido da vicino (fenomeno della presbiopia).

A partire dai 45 o 50 anni d’età, la maggior parte delle persone inizia a soffrire di presbiopia e, di conseguenza, ha la necessità di ricorrere all’uso degli occhiali per vedere bene da vicino o ad un intervento chirurgico per poter svolgere anche le attività quotidiane più semplici come leggere, usare il cellulare o cucire.

Cosa sono i processi ciliari?

I processi ciliari sono pieghe triangolari disposte a forma di raggio che creano un anello posizionato dietro l’iride e il cerchio ciliare. All’interno di queste pieghe si trovano i capillari e, in essi, viene prodotto l’umore acqueo (ad una velocità compresa tra 1 e 3 microlitri al minuto).

Cos’è l’umore acqueo e a cosa serve?

L’umor acqueo è un liquido che serve a nutrire e ad ossigenare le strutture del bulbo oculare che non ricevono un sufficiente apporto di sangue e, quindi, di ossigeno (come ad esempio la cornea e il cristallino).

Noto anche come fluido acquoso, l’umor acqueo si trova nella camera anteriore dell’occhio ed ha la funzione di garantire una pressione oculare corretta evitando lesioni alle altre strutture dell’occhio e, in particolare, al nervo ottico.

Tuttavia, quando si verificano aumenti di produzione o riduzione dalle vie di deflusso uveo-sclerali, la pressione all’interno dell’occhio aumenta e il nervo ottico si danneggia irreversibilmente. In questi casi, si parla di glaucoma, una patologia che, se non rilevata e trattata in tempo, può portare alla perdita parziale o totale della vista.

A partire dai 40 anni, è consigliabile controllare la pressione oculare almeno una volta ogni 12 mesi per rilevare in anticipo ogni possibile anomalia.

Fonti

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NOTA BENE

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Dott. Federico Fiorini

Articolo supervisionato dal

Dott. Federico Fiorini

Medico chirurgo e Direttore Sanitario di Clinica Baviera Bologna

Collabora con Clinica Baviera come Chirurgo Oculista e Direttore Sanitario di Clinica Baviera Bologna dal 2020. È esperto in topografia corneale, oct, fluorangiografia, laser retinico e yag laser per la cataratta secondaria. Nella sua carriera ha svolto oltre 12.500 interventi tra chirurgia della Cataratta, chirurgia della Presbiopia, della Cornea, dello Pterigio, chirurgia del Glaucoma, chirurgia refrattiva e impianti di lente da camera posteriore (ICL). Esperto di chirurgia Palpebrale (Ectropion/Entropion, Dermatocalasi, Xantelasma, Calazio) e delle vie Lacrimali. Nel 2017 ha pubblicato una tecnica personale per la chirurgia dello Pterigio.

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