Nevo oculare o neo nell’occhio: può essere grave?

Salute degli occhi
Nevo oculare o neo nell’occhio: può essere grave?
02/04/2024
Chiasma ottico Tempo di lettura: 5 Minuti

Un nevo oculare è semplicemente un neo negli occhi simile a quello che quasi tutti hanno sulla pelle. Normalmente questi nei si trovano nella parte anteriore dell’occhio, intorno all’iride o sotto la retina, nella zona posteriore. Sebbene possano apparire in qualsiasi momento della vita, la maggior parte dei nei o dei nevi oculari sono presenti alla nascita o, al massimo, si sviluppano prima dei 20 anni d’età.

I nevi non mostrano quasi mai sintomi. Solo in occasioni molto rare si verificano circostanze anomale come calata di liquidi o crescita anormale dei vasi sanguigni.

Cos’è il nevo oculare?

Un nevo oculare è un tumore benigno dell’occhio che si manifesta nella sua parte interna. Ha forma ovale e può essere di colore grigio, marrone o a chiazze.

Nonostante possa intaccare diverse parti dell’occhio, il nevo oculare è solitamente presente nell’area frontale del bulbo oculare (la membrana nota con il nome di congiuntiva), sulla retina e intorno all’iride.

La sua costituzione può essere liscia o poco elevata e non supera i 2 millimetri.

Appena si nota la comparsa di un neo oculare è fondamentale fissare una visita oculistica dal proprio specialista per identificare eventuali cambiamenti improvvisi.

Possono diventare pericolosi?

La risposta è sì, i nei nell’occhio possono diventare pericolosi sebbene ciò avvenga in una percentuale molto limitata di casi. In generale, sono escrescenze completamente benigne, ma, come per i nei della pelle, anche questi si possono trasformare in melanomi, un tipo di tumore aggressivo che tende a diffondersi rapidamente in tutto il corpo. Il più frequente di questi tumori maligni intraoculari è il melanoma uveale, che colpisce prevalentemente nell’età adulta.

È importante però ricordare che in genere il melanoma dell’occhio è una malattia rara e poco frequente che può colpire varie parti dell’occhio, come:

  • La coroide.
  • Il corpo ciliare.
  • La congiuntiva.
  • La palpebra.
  • L’iride.
  • L’orbita.
Le parti dell'occhio

Il melanoma può rimanere solo negli occhi o diffondersi (metastatizzare) in altre parti del corpo, molto spesso nel fegato. Può anche accadere il contrario: che il cancro e le diverse cellule tumorali inizino a diffondersi sulla pelle o su altri organi del corpo e arrivino fino all’occhio.

Quali sono i sintomi?

I sintomi del melanoma negli occhi possono essere:

  • Occhi sporgenti.
  • Cambio colore dell’iride.
  • Cattiva visione in un occhio.
  • Rossore e dolore agli occhi.
  • Piccoli difetti nell’iride o nella congiuntiva.

Un’altra possibile complicazione del nevo nell’occhio, sebbene estremamente rara, si verifica quando il neo perde liquidi o i vasi sanguigni intorno all’occhio crescono in modo anomalo o si può, in qualche caso, arrivare al distacco della retina.

Quali sono le cause?

I nevi oculari sono tipicamente causati da un raggruppamento anomalo e non uniforme di cellule chiamate melanociti responsabili della formazione della melanina.

Esistono alcuni fattori di rischio che possono esporre maggiormente un soggetto a sviluppare nevi oculari. I principali sono:

  • Condizioni ereditarie (sindrome del nevo displastico, melanocitosi oculodermica o nevo di Ota);
  • Eccessiva esposizione alla luce solare;
  • Carnagione bianca;
  • Prolungata esposizione a sostanze chimiche potenzialmente nocive;
  • Occhi chiari.

A che età compaiono?

I nevi oculari sono più comuni nei neonati e nei giovani sotto i 20 anni. 

Solitamente sono una condizione congenita che inizia a formarsi durante lo sviluppo dell’embrione e per questo motivo è fondamentale monitorare la vista dei bambini durante la loro crescita per escluderne la presenza. 

In età adulta invece questo tipo di malformazione si può presentare come nevo coroideale: una lesione pigmentata che nasce da una proliferazione dei melanociti all’interno della coroide e solitamente non supera 5 millimetri di spessore e i 2 di diametro. Il nevo coroideale non presenta sintomi evidenti ma, talvolta, può portare ad una riduzione dell’acuità visiva. 

Nonostante sia difficile da individuare, il nevo coroideale può portare a gravi conseguenze tra cui il melanoma della coroide. È dunque compito del medico stabilire la gravità di questa condizione e stabilire se sia necessaria la rimozione del nevo coroideale.

Come vengono diagnosticati?

Rilevare uno di questi nei nell’occhio è molto facile per un medico tramite un esame oculistico di routine. Per essere monitorato di volta in volta (è raccomandato ogni 6 mesi), lo specialista di solito effettua un’ecografia dell’occhio per individuare il neo e valutarne l’evoluzione. È normale che rimanga stabile per lungi periodi di tempo.

Come vengono trattati?

Solitamente, la maggior parte dei nevi oculari sono benigni e quindi non hanno bisogno di trattamenti particolari né di essere rimossi chirurgicamente, ma semplicemente di un follow-up semestrale. Nel caso in cui, invece, la macchia tenda a cambiare o a crescere di volume fino a trasformarsi in melanoma è importante rimuoverla il prima possibile. In questi casi è consigliato un trattamento diviso in due categorie: 

  • Radioterapia a placche: una tecnica di radioterapia utilizzata per il melanoma oculare;
  • Chirurgia: intervento le cui modalità dipendono molto dalle dimensioni e dalla posizione del melanoma (se sono piccoli tumori, la chirurgia consiste nella rimozione del tumore e parte del tessuto sano che lo circonda).

Gli esperti di Clinica Baviera raccomandano sempre, in caso di comparsa di un nevo oculare, di recarsi tempestivamente dal medico curante in modo che possa analizzarlo e rilevare la presenza di eventuali complicazioni.

Come agire quando compare un nevo oculare?

Se viene rilevato o localizzato un nevo oculare, la prima cosa da tenere a mente è che non ci si deve allarmare. Semplicemente, dovremo andare dall’oftalmologo per eseguire un’analisi accurata e assicurarci che sia un nevo benigno e che non presenti alti rischi per la salute. Tuttavia, sarà necessario ripetere periodicamente i controlli per garantire che la situazione non sia cambiata.

Allo stesso modo è anche importante prendere alcune precauzioni che ci aiuteranno a prevenire qualsiasi tipo di possibile sviluppo maligno:

  • Controllare che il nevo non abbia cambiato forma, dimensione o colore;
  • Verificare la presenza di prurito o fastidio (se presenti, bisogna contattare subito uno specialista);
  • Indossare occhiali da sole negli spazi esterni per proteggere l’area oculare da un’esposizione diretta alle radiazioni ultraviolette.

Come viene eseguita l’operazione per rimuovere un nevo oculare?

Se il nevo oculare rappresenta un rischio per la vista o la salute del paziente allora il medico raccomanderà la sua rimozione attraverso un intervento chirurgico le cui modalità saranno mirate e adattate in base ai diversi casi di melanoma

È fondamentale ricordare che l’intervento chirurgico viene consigliato solo se le dimensioni e la posizione del neo nell’occhio lo consentono. 

L’operazione viene eseguita in anestesia locale e consiste, nella maggior parte dei casi, nella rimozione del tessuto colpito dal tumore, insieme ad una piccola parte del tessuto sano che lo circonda. 

I pazienti potranno riprendere le loro normali attività a partire da poche settimane dopo l’operazione, facendo sempre molta attenzione a seguire le raccomandazioni del medico.

Se il melanoma è di grandi dimensioni e ha già compromesso la vista spesso può essere richiesto un trattamento radicale che consiste nell’asportazione completa dell’occhio. 

Un trattamento invece più conservativo, adottato specialmente quando la posizione e la dimensione del nevo non consentono l’intervento senza portare un rischio concreto alla salute del paziente, consiste in diversi cicli di radioterapia mirata per debellare il tumore e mantenere intatta la vista.

Fonti

. . . . . .

NOTA BENE

I contenuti medici inclusi nel sito web sono stati scritti e rivisti da personale medico qualificato. Le informazioni contenute in questo sito sono presentate a solo scopo informativo e non intendono sostituire in alcun modo il parere del proprio medico curante o della visita specialistica. In nessun caso costituiranno la diagnosi o la prescrizione di un trattamento.


Massimo Notaro

Articolo supervisionato dal

Dott. Massimo Notaro

Medico chirurgo di Clinica Baviera Torino

Collabora con Clinica Baviera come Chirurgo Oculista dal 2011. Inizia ad esercitare la propria attività come oculista libero professionista presso diverse strutture a Napoli e Caserta e presso il proprio studio in provincia Napoli. E’ stato Dirigente Medico di I livello presso l`U.O.C di Oculistica dell’Ospedale regionale della Val d`Aosta U. Parini fino al 2011, quando inizia la sua collaborazione con Clinica Baviera. Il dott. Notaro esegue ogni anno moltissimi interventi di chirurgia oculare, come la chirurgia dei difetti refrattivi: miopia, ipermetropia, astigmatismo, con tecniche laser e impianto di lenti intraoculari (icl), intervento della cataratta con l’impianto di lenti multifocali.

Join the discussion One Comment

Lascia un commento