Eviscerazione ed enucleazione del bulbo oculare

Salute degli occhi
Eviscerazione ed enucleazione del bulbo oculare
02/08/2023
occhi gonfi Tempo di lettura: 4 Minuti

L’eviscerazione ed enucleazione dell’occhio sono due procedure chirurgiche che comportano la rimozione totale o parziale del bulbo oculare.

  • Con il termine enucleazione s’intende l’asportazione totale del bulbo oculare che viene staccato dai muscoli extra oculari e reciso dal nervo ottico. Quest’operazione è usata in caso di tumori oculari che non possono essere trattati con altre terapie o in caso di traumi molto gravi.
  • Con il termine eviscerazione s’intende l’asportazione della cornea e lo svuotamento del contenuto interno dell’occhio (iride, cristallino, retina etc.). I muscoli extra oculari ed il nervo ottico rimangono attaccati alla sclera così da permettere un maggiore movimento della protesi. Questo tipo d’intervento si effettua in caso di occhi ciechi e/o dolenti o nei traumi quando è possibile mantenere la sclera.

Cos’è l’eviscerazione dell’occhio?

L’eviscerazione è una tecnica chirurgica che prevede la rimozione del contenuto del bulbo oculare (compresi l’iride, la cornea e la retina) mantenendo la sclera (la membrana bianca, opaca e fibrosa che è lo strato più esterno dell’occhio) e i muscoli che permettono all’occhio di muoversi. La manutenzione di queste strutture è importante, in quanto permetterà alla protesi che viene solitamente impiantata di avere una maggiore mobilità dopo l’intervento, favorendo il raggiungimento di un buon risultato estetico.

Questa procedura di solito prevede il posizionamento di un impianto e, successivamente, di una protesi esterna per ripristinare il volume dell’occhio.

Quando viene eseguita l’eviscerazione dell’occhio?

L’eviscerazione viene solitamente eseguita nei seguenti casi:

  • Occhi ciechi e dolorosi senza causa tumorale. Normalmente si tratta di pazienti che presentano cecità nell’occhio trattato e, in aggiunta, un dolore costante che è abbastanza frequente da influenzare il loro sonno, il loro umore e le loro relazioni sociali.
  • Bulbi oculari che perdono il loro volume (ptisis o subatrofia del bulbo oculare). In questo caso, l’occhio non ha la vista ed è piccolo, diminuendo di dimensioni nel tempo. La ptisis è solitamente causata da un trauma oculare.
  • Bulbi oculari molto grandi (buftalmo o idroftalmo).
  • Alcuni casi di malattie come l’endoftalmite o la panoftalmia.

Come avviene l’operazione?

L’eviscerazione è una procedura chirurgica eseguita in sala operatoria in anestesia generale durante la quale il chirurgo, che è un’oculista specializzato in chirurgia plastica oculare rimuove completamente la cornea e procede allo svuotamento del contenuto del bulbo oculare lasciando solo la sclera che assume il ruolo di “contenitore” del futuro impianto. 

Si effettuano tagli laterali nella sclera in modo da poter inserire l’impianto interno di idrossiapatite o di silicone delle dimensioni necessarie per evitare che la cavità oftalmica si esaurisca di volume. Con questa tecnica i muscoli rimangono al loro posto permettendo un ottimo risultato.

Com’è il post-operatorio relativo all’eviscerazione?

Dopo l’intervento si applica un bendaggio compressivo e il paziente verrà fatto rimanere in ospedale per una notte. Nei 7 giorni successivi il paziente tornerà per la cura quotidiana e per sostituire il bendaggio, mentre l’ultimo giorno sarà mandato dal protesista che monterà una protesi esterna provvisoria.

Circa un mese dopo l’intervento, il protesista consegnerà la protesi definitiva che sarà praticamente uguale all’occhio sano del paziente, ottenendo un ottimo risultato estetico.

Esistono diverse tipologie di protesi per gli occhi?

Esistono oggigiorno diverse tipologie di protesi oculari che vengono classificate in diversi modi:

  • Per il materiale di cui sono fatte (silicone, idrossiapatite, bioceramica o polietilene poroso);
  • Per la loro struttura interna, forma e rapporto con le strutture oculari impiantate.

A seconda delle caratteristiche del paziente, verrà scelto un determinato tipo di protesi che verrà utilizzato per ottenere una calzata confortevole ed esteticamente molto apprezzabile.  

Anatomia del'occhio

Cos’è l’enucleazione?

L’enucleazione del bulbo oculare, a differenza dell’eviscerazione, comporta la rimozione chirurgica dell’intero bulbo oculare. In questa tecnica chirurgica, la muscolatura che circonda l’occhio viene disinserita e poi suturata all’impianto.

Obiettivi finali di questo intervento sono quelli di rimuovere con efficacia l’occhio malato eliminando anche la patologia oculare di base e al contempo ottenere il miglior risultato estetico possibile grazie ad una protesi personalizzata su misura per le esigenze del paziente.

Quali sono le cause che determinano la rimozione del bulbo oculare?

Questo tipo di intervento chirurgico viene solitamente eseguito in questi casi:

  • Pazienti con tumori intraoculari, come il melanoma o il retinoblastoma quando è necessario rimuovere completamente il tumore per mantenere le massime possibilità di sopravvivenza del paziente.
  • Alcuni occhi che hanno subito un grave trauma, senza visione e con una irreparabile disorganizzazione intraoculare.

Qual è la procedura dell’enucleazione?

L’enucleazione è una procedura che si svolge solitamente in sala operatoria in anestesia generale. Un oftalmologo specializzato in chirurgia plastica oculare rimuoverà completamente il bulbo oculare, compresa la sclera e una parte del nervo ottico e al suo posto metterà un impianto interno di forma sferica delle stesse dimensioni per ripristinare il volume perso.

I muscoli extraoculari responsabili del movimento degli occhi verranno a loro volta rimossi e suturati all’impianto per mantenere la motilità del bulbo oculare.

Com’è il post-operatorio relativo all’enucleazione?

Subito dopo l’intervento si raccomanda una breve permanenza in ospedale, di solito di una notte, durante il quale il paziente è tenuto sotto sorveglianza e con un bendaggio compressivo per prevenire emorragie post-operatorie. 

  • Durante questa prima notte post-operatoria è possibile sentire un po’ di dolore che però scompare molto presto. 
  • Per i primi 3-5 giorni può essere presente un edema delle palpebre, si prescrivono dunque antibiotici e antinfiammatori durante il primo periodo di convalescenza.
  • Dopo circa 10 giorni il chirurgo sostituisce il conformatore con una protesi provvisoria che viene regolata per evitare che la cavità si contragga mentre quella definitiva viene realizzata entro il primo mese dall’intervento.

Fonti

American Academy of Ophthalmology (AAO) – Eye removal surgery: enucleation and evisceration

Cleveland Clinic – Evisceration

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NOTA BENE

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Dott. Federico Fiorini

Articolo supervisionato dal

Dott. Federico Fiorini

Medico chirurgo e Direttore Sanitario di Clinica Baviera Bologna

Collabora con Clinica Baviera come Chirurgo Oculista e Direttore Sanitario di Clinica Baviera Bologna dal 2020. È esperto in topografia corneale, oct, fluorangiografia, laser retinico e yag laser per la cataratta secondaria. Nella sua carriera ha svolto oltre 12.500 interventi tra chirurgia della Cataratta, chirurgia della Presbiopia, della Cornea, dello Pterigio, chirurgia del Glaucoma, chirurgia refrattiva e impianti di lente da camera posteriore (ICL). Esperto di chirurgia Palpebrale (Ectropion/Entropion, Dermatocalasi, Xantelasma, Calazio) e delle vie Lacrimali. Nel 2017 ha pubblicato una tecnica personale per la chirurgia dello Pterigio.

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