Occhio dominante: cos’è e come si riconosce?

Curiosità
Occhio dominante: cos’è e come si riconosce?
10/05/2024
Tempo di lettura: 5 Minuti

L’occhio dominante è l’occhio con cui, istintivamente, si osservano con più attenzione gli oggetti. È quest’occhio a fornire al cervello l’input visivo maggiore, comunicandogli in modo più dettagliato le informazioni sull’ambiente che ci circonda.

Cosa si intende per dominanza oculare?

Per comprendere il significato della dominanza oculare bisogna capire come funziona il nostro sistema visivo, cosiddetto “binoculare”. La visione, infatti, è resa possibile dal cervello che rileva le immagini catturate da ciascun occhio per rielaborarle in una singola immagine di qualità ottimale.

Con il termine “dominanza oculare” si intende la tendenza nel preferire le informazioni visive ricevute da un occhio rispetto all’altro.

Sappiamo che gli occhi collaborano sinergicamente tra di loro e che, in generale, presentano la medesima acuità visiva: l’occhio predominante è semplicemente alla guida di questo lavoro di squadra. In generale, quest’ultimo è opposto alla mano che utilizziamo più frequentemente, pertanto la corrispondenza sarà: “occhio dominante sinistro – mano destra” e “occhio dominante destro – mano sinistra”.

I termini “occhio dominante” o “dominanza oculare” sono anche utilizzati per indicare l’occhio funzionante nei casi in cui il paziente soffra di strabismo o ambliopia.

Perché è importante determinare la dominanza oculare?

Determinare la dominanza oculare può migliorare le nostre prestazioni durante gli sport e le attività svolte all’aria aperta.

  • Nel baseball e nel golf la possibilità di sfruttare appieno l’occhio dominante è fondamentale e richiede un posizionamento corretto della testa.
  • Nel tiro a segno la dominanza incrociata (l’occhio dominante sul lato opposto della mano dominante) rende difficile centrare il bersaglio. Essere consapevoli della propria dominanza oculare può, in questo caso, aiutare a regolare la posizione, la tecnica e a capire con quale occhio fissare il bersaglio per migliorare la precisione.
  • In fotografia sapere quale sia il proprio occhio dominante permette di ottenere un’anteprima più precisa dell’inquadratura e un migliore allineamento.

Che tipo di dominanza oculare esiste?

Esistono principalmente tre tipi di dominanza oculare:

  • Dominanza visiva: la preferenza di un occhio rispetto all’altro quando si fissa un obiettivo.
  • Dominanza motoria: l’occhio ha meno probabilità di perdere la fissazione nel punto di convergenza vicino.
  • Dominanza sensoriale: uno dei due occhi presenta una qualità visiva migliore.

Quali disturbi visivi sono legati all’occhio dominante?

Determinare la propria dominanza oculare permette anche di individuare la presenza o meno di diversi disturbi visivi. I principali sono:

  • La presbiopia: progressiva perdita di nitidezza delle immagini osservate da vicino.
  • L’ambliopia (o sindrome dell’occhio pigro): riduzione della capacità visiva di un occhio rispetto all’altro.
  • La cataratta: opacizzazione del cristallino che porta ad una progressiva perdita della vista. 
  • Lo strabismo: disallineamento degli assi visivi dei due occhi.

È sempre fondamentale in questi casi rivolgersi al medico specialista in modo da iniziare il prima possibile un trattamento adeguato a ripristinare la propria vista binoculare.

Quali problematiche di apprendimento possono essere legate all’occhio dominante?

La principale problematica d’apprendimento che può essere legata all’occhio dominante consiste nella dislessia. Secondo alcuni studi, infatti, l’occhio dominante sinistro nei bambini può portare il piccolo paziente a puntare inconsapevolmente lo sguardo sul lato destro del foglio, dovendosi poi sforzare per riportare l’attenzione sul lato sinistro.

Nonostante talvolta possa capitare che il bambino corregga spontaneamente questo disturbo, è opportuno prestare particolare attenzione ai primi segnali di questa problematica per risolverla il prima possibile ed impedire che sia la causa di difficoltà a scuola. 

Come capire qual è il nostro occhio dominante?

Nonostante i principali test per capire quale sia l’occhio dominante si possano tranquillamente effettuare a casa, è sempre importante rivolgersi al nostro oculista di fiducia per ottenere una diagnosi precisa. Gli esperti di Clinica Baviera Italia consigliano i seguenti test: 

  • Test delle mani sovrapposte: il paziente mette le mani sovrapposte ad una certa distanza dal volto creando un piccolo foro attraverso il quale dovrà osservare un oggetto. Aprendo e chiudendo più volte gli occhi, quello dei due grazie al quale l’oggetto avrà la migliore messa a fuoco è l’occhio dominante.
  • Test del puntamento: il paziente indica un oggetto in lontananza, per poi chiudere prima un occhio e dopo l’altro. L’occhio che quando resta aperto vede il dito puntare ancora verso l’oggetto è l’occhio dominante.
  • Test del cartoncino con il foro: il paziente fissa con entrambi gli occhi aperti un oggetto in lontananza attraverso un foro di circa 4 cm in un foglio di carta. Avvicinando il foglio al viso per osservare l’oggetto, il paziente potrà notare che, involontariamente, avvicinerà il foro al suo occhio dominante.

Nessun occhio dominante, è possibile?

È possibile ma poco comune. Se il grado di dominanza non è elevato è probabile che vi sia una dominanza oculare mista (dominanza oculare alternata) in cui un occhio è dominante per determinate funzioni e l’altro per altre.

La dominanza oculare è quasi sempre presente anche se esiste un ampio spettro di variazione nel grado di dominanza tra gli individui: alcune persone possono avere un occhio molto dominante rispetto all’altro, mentre altre possono presentare poca differenza tra i due.

Fonti

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NOTA BENE

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Dott. Federico Fiorini

Articolo supervisionato dal

Dott. Federico Fiorini

Medico chirurgo e Direttore Sanitario di Clinica Baviera Bologna

Collabora con Clinica Baviera come Chirurgo Oculista e Direttore Sanitario di Clinica Baviera Bologna dal 2020. È esperto in topografia corneale, oct, fluorangiografia, laser retinico e yag laser per la cataratta secondaria. Nella sua carriera ha svolto oltre 12.500 interventi tra chirurgia della Cataratta, chirurgia della Presbiopia, della Cornea, dello Pterigio, chirurgia del Glaucoma, chirurgia refrattiva e impianti di lente da camera posteriore (ICL). Esperto di chirurgia Palpebrale (Ectropion/Entropion, Dermatocalasi, Xantelasma, Calazio) e delle vie Lacrimali. Nel 2017 ha pubblicato una tecnica personale per la chirurgia dello Pterigio.

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