
I ricercatori dell’Università del Wisconsin hanno condotto uno studio con l’obiettivo di esaminare l’associazione fra l’uso regolare di aspirina e l’incidenza della degenerazione maculare legata all’età (AMD).
L’abitudine di far ricorso all’aspirina, talvolta abusandone, ha destato preoccupazioni nella categoria degli oftalmologi che hanno indagato sull’AMD.
L’AMD è una patologia che colpisce, nella maggior parte dei casi, persone in età avanzata e causa un danneggiamento della retina che provoca una diminuzione del campo visivo e porta in alcuni soggetti cecità e indebolimento visivo.
È stato quindi condotto uno studio “Beaver Dam” (dal nome della cittadina della contea di Dodge nel Wisconsin, USA) per conto dei ricercatori dell’Università del Wisconsin (Madison, USA), per esaminare l’associazione fra l’uso regolare di aspirina e l’incidenza dell’AMD.
Sono stati 4.926 i soggetti coinvolti, tutti appartenenti alla fascia di età 43-86 anni, i quali, nell’arco di venti anni (1988-1990 fino al 2008-2010) si sono sottoposti ai controlli del caso e a cui è stato chiesto se avessero assunto regolarmente aspirina (minimo 2 volte a settimana).
I risultati hanno dimostrato che l’assunzione regolare di aspirina incide nell’AMD precoce, nell’AMD ritardata e nell’AMD neo vascolare, risultati confermati anche da fotografie della retina. Secondo questa ricerca, infatti, l’assunzione continuativa di aspirina per dieci o più anni potrebbe aumentare il rischio di sviluppare una degenerazione maculare in età avanzata.
Lo studio è stato pubblicato su Journal of the American Medical Association (JAMA. 2012;308 (23):2469-2478. doi:10.1001/jama.2012.65406) e rivela che sono stati individuati 512 probabili casi di AMD precoce su 6.243 persone a rischio e 117 probabili casi di AMD ritardata su 8.621 persone a rischio nel periodo di riferimento.
I casi di AMD ritardata sono stati associati all’uso regolare di aspirina nei dieci anni precedenti l’esame retinico, con un’incidenza stimata di 1,76% nei soggetti con assunzione regolare e 1,03% in quelli che non ne facevano uso.
Per le sottocategorie di AMD ritardata, l’uso regolare di aspirina nei dieci anni precedenti l’esame retinico è significativamente associato all’AMD neo-vascolare, ma non di pura atrofia geografica. L’aspirina usata nei dieci anni precedenti l’esame retinico non è associata con il casuale AMD precoce.
“I risultati suggeriscono che il meccanismo che sta alla base della relazione fra l’aspirina e l’AMD tardiva possa essere diverso da quello dei suoi immediati effetti sulla coagulazione” dichiara la ricercatrice principale, Barbara Klein. “Per esempio, potrebbe intensificare la vascolarizzazione coroideale, poiché l’aspirina sembra aver aumentato la densità vascolare in ricerche di laboratorio. È così possibile che, in caso di una lesione, l’aspirina incoraggi la crescita di nuovi vasi deviati”.
Articolo interessante, però penso che l’informazione non si corretta. Mi chiedo perchè si parla di “aspirina” e non di “acido acetilsalicilico”.
Buonasera Maria Luisa, parliamo di aspirina perché è un termine più conosciuto rispetto all'acido acetilsalicilico. Sono la stessa cosa.