Xantelasmi palpebrali: cosa sono e come eliminarli

Salute degli occhi
Xantelasmi palpebrali: cosa sono e come eliminarli
16/10/2023
xantelasmi Tempo di lettura: 2 Minuti

Gli xantelasmi palpebrali sono accumuli di grasso che si formano negli occhi intorno alla palpebra. Solitamente si trovano presenti in entrambi gli occhi contemporaneamente, nello strato superficiale della pelle e si possono manifestare sia sulla palpebra inferiore che in quella superiore.

Si possono eliminare in diversi modi a seconda delle dimensioni: quelli più grandi tramite intervento chirurgico, mentre quelli di lieve entità attraverso trattamenti laser.

Sono dannosi? 

Le immagini degli xantelasmi li mostrano come delle lesioni papulose dal colore giallastro. La presenza di queste escrescenze sottocutanee non è dannosa ma può indicare la presenza di disturbi del metabolismo, un eccesso di lipidi nel sangue, diverse patologie cardiache e persino tumori.

Quando compaiono in altre aree cutanee lontane dall’occhio vengono chiamati xantomi. 

Xantelasmi palpebrali: chi colpiscono?

Gli xantelasmi palpebrali possono presentarsi in egual misura sul volto di chiunque ma solitamente i soggetti più a rischio sono:

  • Donne tra i 30 e i 50 anni;
  • Etnie asiatiche o mediterranee;
  • Fumatori;
  • Individui affetti da obesità, pressione alta e/o diabete.

Uno stile di vita errato in cui si predilige un consumo eccessivo di grassi saturi, alcol e la mancanza di attività fisica, mette la persona a rischio di sviluppare gli xantelasmi.

Quali sono le cause?

La comparsa di xantelasmi è causata prevalentemente da disturbi lipidici e le sue cause principali si possono ritrovare in tutte quelle patologie che tendono ad aumentare il livello di lipidi nel sangue. 

Spesso questa condizione è causata da un difetto genetico chiamato ipercolesterolemia familiare: un livello alto di colesterolo nel sangue che il corpo fa fatica a gestire.

Anche alcuni farmaci possono causare la presenza di xantelasmi, tra cui: 

  • Betabloccanti;
  • Contraccettivi orali;
  • Farmaci ricchi di estrogeni;
  • Corticosteroidi.

Quali malattie si possono associare agli xantelasmi?

Come citato, sono diverse le patologie che si possono associare agli xantelasmi per la loro capacità di elevare la conta di lipidi presenti nel sangue. Queste malattie sono:

  • Ipotiroidismo;
  • Cirrosi biliare;
  • Cirrosi epatica;
  • Pancreatite.
  • Diabete;
  • Malattie renali.

Quali sono i sintomi degli xantelasmi?

Gli xantelasmi non presentano alcuna sintomatologia specifica. L’unica caratteristica distintiva è la formazione di lesioni che crescono velocemente diventando molto grandi e antiestetiche come vediamo in diverse immagini di xantelasmi palpebrali. Nonostante queste possano preoccupare il paziente, è importante ricordare che sono escrescenze totalmente benigne. 

Come avviene la diagnosi dello xantelasma?

Il medico riesce ad effettuare la diagnosi in maniera abbastanza rapida, esaminando la pelle palpebrale e verificando la presenza di depositi di grasso intorno agli occhi. Per confermare la sua diagnosi, lo specialista potrà richiedere anche alcuni esami per controllare i livelli di lipidi nel sangue. 

I principali esami sono: 

  • Colesterolo totale;
  • Colesterolo HDL;
  • Colesterolo LDL;
  • Conta dei trigliceridi.

Qual è il trattamento?

Una volta diagnosticati, esistono diversi trattamenti per rimuovere gli xantelasmi:

  • La rimozione chirurgica: utilizzata per escrescenze di grandi dimensioni (maggiori di 3mm);
  • Il peeling chimico: un trattamento non invasivo adatto agli xantelasmi poco profondi;
  • La crioterapia: un trattamento che congela lo xantelasma con dell’azoto liquido;
  • La chirurgia laser con CO2 o argon;
  • La cauterizzazione chimica con acidi acetici clorurati;

Nel caso di xantelasmi di lievi dimensioni è sconsigliato sottoporsi ad un intervento chirurgico per via della successiva cicatrizzazione che richiede circa quatto settimane. Inoltre, lo xantelasma nell’occhio talvolta si riforma dopo la rimozione, perciò per ridurre il rischio è necessario seguire un’alimentazione a basso contenuto di grassi.

Fonti

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NOTA BENE

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Barbara prandi

Articolo supervisionato dalla

Dott.ssa Barbara Prandi

Medico chirurgo di Clinica Baviera Milano

Collabora con Clinica Baviera Italia come Chirurgo Oculista dal 2001. Ha collaborato Clinica Baviera Spagna presso la Clinica di Barcellona dal 2003 al 2008. Si interessa in particolare della chirurgia del segmento anteriore, come la Chirurgia dei Difetti Refrattivi; miopia, ipermetropia, astigmatismo, con tecniche laser e impianto di lenti intraoculari (ICL), chirurgia della cataratta con l’impianto di lenti multifocali.

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