
Ci sono molte cose in comune tra una fotocamera e l’occhio umano. I componenti di una reflex o di una semplice compatta possono essere paragonabili a parti del nostro occhio, come ad esempio la retina. Questa equivale al sensore fotografico in quello digitale e alla pellicola nel mondo analogico: sulla retina, che è una superficie molto sensibile, viene impressa un’immagine capovolta.
Prendendo in riferimento l’occhio umano e le sue particolarità è stata costruita la macchina fotografica. Nonostante la tecnologia abbia fatto dei notevoli miglioramenti, la macchina fotografica resta lontanissima dai parametri di perfezione dell’occhio umano. Un esempio esplicativo è quello del punto cieco dei nostri occhi, ovvero, una piccola area della retina che non contiene recettori per la luce, dove non abbiamo capacità visiva in quanto, in quel punto, i fasci nervosi provenienti dalle varie zone della retina si riuniscono a formare il nervo ottico, e vengono incanalati verso il cervello. Grazie alla sinergia occhio e cervello l’uomo riesce a correggere questo problema a differenza del metodo artificiale, dove non è possibile.
L’occhio viene considerato una telecamera in miniatura, ma non è proprio così perché la sensibilità dell’occhio non può essere pari ad una delle macchine fotografiche più tecnologiche. Non esiste un calcolo preciso, ma il nostro occhio ha una risoluzione totale di oltre 100 megapixeles. Secondo lo scienziato e fotografo Roger Clark la risoluzione dell’occhio umano è pari a 576 megapixeles, un numero decisamente alto se rapportato ad una fotocamera di un iPhone 7 che ha molti meno pixel: sono soltanto 12.
La tecnologia, nel corso degli anni, ha consentito di fare passi da gigante ma una macchina fotografica è ancora lontanissima dall’imitare alla perfezione un occhio. I nostri occhi restano le lenti migliori e più potenti al mondo e dobbiamo prendercene molta cura, perché nessuna tecnologia potrà mai sostituirli.
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