
Le palpebre cadenti (o ptosi palpebrale) invecchiano il nostro aspetto, sottraggono giovinezza al nostro sguardo e ci fanno apparire costantemente stanchi (anche se abbiamo dormito tutta la notte). Per migliorare l’aspetto di questa zona particolarmente delicata, esistono esercizi di ginnastica facciale mirati che possono aiutarci a prevenire il problema delle palpebre cadenti facendo sembrare il nostro viso più giovane.
A tal proposito, è importante sottolineare che se il problema dovesse interessare entrambi gli occhi, potrebbe risultare più difficile notare l’abbassamento delle palpebre. Al contrario, se riguardasse un solo occhio, il contrasto si noterebbe di più causando un certo disagio ed influenzando la nostra autostima.
Non dobbiamo comunque dimenticare che le palpebre cadenti non rappresentano un pericolo per la salute; nella maggior parte dei casi si tratta di una questione puramente estetica. Solitamente, infatti, questo disturbo non influisce sul nostro campo visivo, sebbene possano esserci delle eccezioni.
Quali sono le cause della ptosi palpebrale
Una delle cause principali delle palpebre cadenti o ptosi è l’invecchiamento, ma esistono anche altri fattori da conisderare come ad esempio:
- Neoplasia sulla palpebra
- Lesioni ai nervi
- Cause congenite presenti fin dalla nascita
- Alcune malattie, come il diabete e alcuni tumori
- Disfunzione della ghiandola tiroidea.
Che esercizi fare per contrastare le palpebre cadenti
Per rimediare al problema delle palpebre cadenti, molte persone optano per un intervento chirurgico o per l’applicazione di un trucco specifico che possa aiutare a mascherarle. Ci sono però anche diversi esercizi di ginnastica facciale utili per prevenire le palpebre cadenti, che possono risultare molto efficaci. Grazie a questi esercizi, si possono tonificare e rafforzare i muscoli facciali.
Tra gli esercizi facciali che apportano importanti miglioramenti ve ne sono due in particolare:
- uno dei più noti consiste nel chiudere gli occhi, posizionando gli indici all’estremità delle sopracciglia e appoggiando i pollici sul lato esterno degli zigomi. Da questa posizione bisogna poi aprire bene gli occhi e utilizzare le dita per allungare la pelle all’indietro. Nell’eseguire questo esercizio, è necessario respirare profondamente e rilasciare l’aria a poco a poco mentre richiudiamo gli occhi.
- il secondo esercizio prevede di chiudere bene gli occhi per una decina di secondi e di aprirli lentamente. Questa azione deve essere ripetuta cinque volte. Nel farlo, è importante alzare le sopracciglia al massimo, posizionare tre dita sulle tempie e applicando una leggera pressione, senza estendere la pelle. A questo punto, provare a chiudere gli occhi (contando fino a cinque) per poi aprili delicatamente. Da ripetere almeno cinque volte.
Cosa fare quando gli esercizi per le palpebre cadenti non funzionano
Se, nonostante i nostri sforzi e la nostra disciplina, l’esecuzione di questi esercizi per prevenire l’abbassamento delle palpebre non funziona, possiamo ricorrere a una blefaroplastica, intervento chirurgico alle palpebre. Questa operazione è molto semplice e solitamente non richiede il ricovero ospedaliero. Il medico eseguirà un’incisione sotto la pelle, nella parte inferiore delle ciglia, al fine di rimuovere o ridistribuire il grasso accumulato. In questo modo si allungherà il muscolo, eliminando il rilassamento cutaneo. Infine, si procederà alla sutura con piccoli punti all’interno della palpebra.
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Articolo supervisionato dal
Medico chirurgo e Direttore Sanitario di Clinica Baviera Bologna
Collabora con Clinica Baviera come Chirurgo Oculista e Direttore Sanitario di Clinica Baviera Bologna dal 2020. È esperto in topografia corneale, oct, fluorangiografia, laser retinico e yag laser per la cataratta secondaria. Nella sua carriera ha svolto oltre 12.500 interventi tra chirurgia della Cataratta, chirurgia della Presbiopia, della Cornea, dello Pterigio, chirurgia del Glaucoma, chirurgia refrattiva e impianti di lente da camera posteriore (ICL). Esperto di chirurgia Palpebrale (Ectropion/Entropion, Dermatocalasi, Xantelasma, Calazio) e delle vie Lacrimali. Nel 2017 ha pubblicato una tecnica personale per la chirurgia dello Pterigio.