La topografia corneale, chiamata anche “mappa corneale” o “mappatura corneale”, è un esame diagnostico della cornea, non invasivo né doloroso, effettuato tramite un apposito macchinario chiamato topografo corneale. Questo, con l’ausilio di un computer, è in grado di misurare la curvatura della superficie anteriore della cornea, il suo stato di salute e l’entità dei difetti visivi. 

Topografia corneale, di cosa si tratta?

Se consideriamo che la cornea determina quasi il 70% della capacità refrattiva dell’occhio capiremo che la topografia corneale è un esame in sé fondamentale.

Per certi versi, possiamo affermare che si tratta di un esame analogo alla tomografia corneale utilizzato per esaminare alcuni caratteri ottici quali:

  • Lo spessore e la forma della cornea;
  • La densità e la trasparenza dei tessuti;
  • La profondità dello spazio interposto tra l’iride e la cornea.
 Topografia corneale occhio sano

Come si esegue una topografia corneale?

L’esame viene effettuato mediante il topografo corneale composto da:

  • Il cheratoscopio che proietta sulla superficie corneale una serie di anelli luminosi concentrici;
  • Il computer che, attraverso un apposito software, elabora un’immagine completa della cornea.

L’esame è molto rapido, non invasivo e segue i seguenti step:

  1. Il paziente viene fatto sedere davanti allo strumento con mento e fronte appoggiati su appositi supporti;
  2. Gli viene chiesto di fissare per qualche secondo una sorgente luminosa al centro del topografo, restando immobile.
  3. I cerchi luminosi vengono proiettati sulla superficie corneale e il loro riflesso viene catturato dallo strumento tramite una serie di foto.
  4. I dati raccolti vengono poi inviati al computer che li elaborerà creando la cosiddetta mappa topografica della cornea.

Una cornea sana è simmetrica e regolare quando è leggermente più piatta sull’asse orizzontale rispetto a quello verticale.

Una forte irregolarità può essere il risultato di un danneggiamento causato da un trauma, mentre una netta differenza di curvatura nei due assi corneali è detta astigmatismo corneale e può provocare una distorsione delle immagini correggibile tramite lenti oftalmiche.

Come leggere una topografia corneale?

L’esito della topografia corneale consiste in una mappa colorata, dove ogni tinta corrisponde ad una curvatura più o meno accentuata:

  • I colori freddi (blu e azzurro) si collegano ai punti più piatti, quindi caratterizzati da una minore curvatura.
  • Il colore verde indica gradi di curvatura intermedi.
  • I colori caldi (rosso e arancione) coincidono con una curvatura maggiore;

Una topografia corneale accurata deve mostrare al centro un’immagine a forma di clessidra che rappresenta l’astigmatismo fisiologico personale di ciascun individuo.

I valori di curvatura della cornea possono essere misurati in millimetri o in diottrie. È compito del medico curante decifrare la mappa dell’occhio per valutare se è in salute o se necessita di un trattamento specifico.

Quali tipi di mappe topografiche esistono?

Esistono diversi tipi di mappe topografiche corneali e ciascuna può offrire informazioni differenti:

  • Altitudinale: fornisce informazioni sulla forma della superficie corneale.
  • Assiale: misura la curvatura di un punto della superficie della cornea in direzione assiale rispetto al centro.
  • Meridionale: misura la curvatura di un punto della cornea in direzione meridionale rispetto agli altri punti.
  • Tangenziale: garantisce una misurazione ulteriormente sensibile in merito ai leggeri cambiamenti di curvatura.

Tra le diverse mappe elencate nello studio della topografia corneale, quelle più utilizzate nelle visite di controllo sono l’assiale e l’altitudinale. 

Come ci si prepara all’esame?

Non è prevista una preparazione specifica per prepararsi alla topografia corneale e non è neppure richiesto l’utilizzo di colliri per dilatare la pupilla.

Ciononostante, gli specialisti consigliano di seguire alcuni accorgimenti in modo da garantire una diagnosi efficace:

  • Evitare l’uso di lenti a contatto per qualche giorno prima dell’esame (le lenti morbide per 48 ore, le semirigide per 15 giorni e le rigide per un mese).
  • Utilizzare sempre lo stesso topografo anche per gli esami futuri, in modo da rendere i risultati precisi e confrontabili nel tempo.

In quali casi si ricorre alla topografia corneale?

La topografia corneale è fondamentale per ottenere delle precise indicazioni sulla curvatura della cornea. Principalmente è utilizzata nei seguenti casi:

  • Per valutare l’entità del cheratocono;
  • Per garantire l’idoneità del paziente agli interventi di chirurgia refrattiva;
  • Per posizionare nel modo migliore possibile il lembo corneale durante il trapianto di cornea;
  • Per la costruzione delle lenti a contatto e la valutazione della loro efficacia sulla cornea.

La topografia corneale si è rivelata anche molto utile nei pazienti che devono sottoporsi all’intervento di cataratta

La topografia corneale è dolorosa o pericolosa?

L’esame non è né doloroso né invasivo in quanto consiste in una serie di fotografie scattate alla nostra superficie corneale senza esporla ad alcun tipo di razione e raggi. 

Questo rende la topografia corneale un test completamente privo di rischi e di potenziali effetti collaterali.

Fonti

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NOTA BENE

I contenuti medici inclusi nel sito web sono stati scritti e rivisti da personale medico qualificato. Le informazioni contenute in questo sito sono presentate a solo scopo informativo e non intendono sostituire in alcun modo il parere del proprio medico curante o della visita specialistica. In nessun caso costituiranno la diagnosi o la prescrizione di un trattamento.


Dott. Federico Fiorini

Articolo supervisionato dal

Dott. Federico Fiorini

Medico chirurgo e Direttore Sanitario di Clinica Baviera Bologna

Collabora con Clinica Baviera come Chirurgo Oculista e Direttore Sanitario di Clinica Baviera Bologna dal 2020. È esperto in topografia corneale, oct, fluorangiografia, laser retinico e yag laser per la cataratta secondaria. Nella sua carriera ha svolto oltre 12.500 interventi tra chirurgia della Cataratta, chirurgia della Presbiopia, della Cornea, dello Pterigio, chirurgia del Glaucoma, chirurgia refrattiva e impianti di lente da camera posteriore (ICL). Esperto di chirurgia Palpebrale (Ectropion/Entropion, Dermatocalasi, Xantelasma, Calazio) e delle vie Lacrimali. Nel 2017 ha pubblicato una tecnica personale per la chirurgia dello Pterigio.

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